Benedict Cumberbatch, interprete di Imitation Game (che è stato scritto da Andrew Hodges, scienziato e leader dei diritti omosessuali) e parente alla lontana di Alan Turing, si è fatto portavoce di quanti come Turing nel Regno Unito subirono durissime repressioni della loro omosessualità (fino alla castrazione chimica) ma -non essendo né eroi di guerra né cibernetici- il perdono di Sua Maestà non l’anno mai avuto, neppure dopo cinquanta anni. Su Hollywood Reporter l’hanno disegnato con la bandiera multicolore della militanza gay e hanno relegato il suo impegno nelle normali manovre per l’Oscar (“E la fine Imitation Game gioca la carta gay”), aggiungendo che ogni produzione combatte a suo modo facendo leva sui sensi di colpa dei membri dell’Academy Awards. Quindi Cumberbatch e i fratelli Weinstein con questa presa di posizione starebberochiedendo l’Oscar per Imitation Game, come Oyelowo dicendo che le nomination vanno ai neri che fanno i servi nei film, la starebbe chiedendo per Selma.