Bella Moreno!
Io di solito sono un tiratardi, ma qui non sgarro, anche perché ci sono sempre mille cose da fare. Mi sveglio presto al mattino, ancor prima che suoni la sveglia. Di solito intorno alle 8, una mattina addirittura alle 5. Vorrei andare a fare un po’ di jogging, ma mi hanno consigliato di non farlo perché con l’escursione termica che c’è ci vuole niente a beccarsi un accidente. Allora in attesa di buttarmi nella mischia controllo la mail e i social e ascolto un po’ di musica. Ho sentito per benino il nuovo album di J-Ax e mi è piaciuto un casino. Del resto Lo Zio è Lo Zio, non avevo dubbi!
Ieri sera ho seguito buona parte della serata, non tutta perché ci sono cose da fare anche di sera. Sono contento che il Festival sia partito alla grande: 49% di share con un picco di 13 milioni è un gran risultato! Quello che ho visto mi è piaciuto quasi tutto, bellissima la scenografia e grande il “passaggio” di Tiziano Ferro.
Sono un po’ dispiaciuto per i 4 che sono finiti in “zona rischio eliminazione”; soprattutto per Alex Britti, perché è un amico, oltre che un grande musicista che ha un featuring in un pezzo di Incredibile. E mi spiace parecchio anche per Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi: lei come tutti sanno è stata la mia maestra ad Amici; lui l’ho incontrato sul tardi in un albergo ed era davvero abbattuto. Ci sono rimasto male per lui, perché è una bella persona ed è uno che ha sempre parole bellissime per me.
Ieri vi ho raccontato q ualcosa su Peppe Vessicchio, il mio direttore d’orchestra. Oggi invece voglio parlarvi del mio migliore amico. Si chiama Andrea e ci conosciamo da 18 anni. Adesso abita a Roma e frequenta l’università. Ma ci sentiamo spesso e ci vediamo ogni volta che gli impegni me lo consentono. Andrea mi segue da sempre ed è stato il mio primo fan. Tra l’altro è stata una vicenda che ha dovuto subire (un lutto importante: la perdita della madre) che mi ha ispirato Sempre sarai, la canzone che ho inciso duettando con Fiorella Mannoia.
Ormai manca poco al momento in cui dovrò cantare. Per ora sono tranquillo. Magari col passare delle ore la tensione salirà un po’, verrò preso da un po’ di agitazione, ma è giusto così. Del resto questo è uno dei momenti più attesi della mia vita e se non lo affrontassi con la giusta emozione sarebbe un errore.
Non compio gesti scaramantici prima di salire sul palco, come invece facevo quando giocavo a calcio: allora entravo in campo sempre col piede destro. Qui invece scelgo quello giusto per entrare un scena nella maniera giusta. Magari un attimo prima con i ragazzi che mi accompagnano, tutti appassionati di rap, faremo il classico saluto hip hop: ci daremo il cinque portando il pugno al cuore.
A domani!