Stasera avrei voluto scrivere un post su Jovanotti, sul suo ultimo disco e sui suoi testi.
Dopo di chè sarei uscito con il mio amico Fede (un altro…) e ci saremmo andati a godere le gioie del Martedì Grasso. Ma oggi ho la febbre, quindi niente post e niente seratona Carnevalesca.
Però questa cosa di me e di Fede che usciamo a Carnevale mi ha fatto venire in mente una cosa, una cosa che non c’entra niente. Mi ha fatto venire in mente quando io e lui da ragazzi andavamo alla festa di Carnevale in piazza e ci travestivamo, ogni anno tentando di stupire. Siamo partiti piano col Gatto (io) e La Volpe (lui) e mai abbinamento fu più azzeccato. Un anno poi io mi sono travestito da Lucky Luke, il cow-boy. Ma il capolavoro fu un Carnevale in cui ci trovammo piuttosto in ritardo per organizzare i vestiti. E ci travestimmo da marocchini. Si, avete capito bene, da vu cumprà marocchini. Sarà stato l’89 o il ’90, l’arrivo dei primi Vu Cumprà nelle spiagge era una cosa nuova e gran parte di loro erano marocchini. Non ci può essere una cosa più politicamente scorretta di due bambini che si travestono da vu cumprà. E lo scelgono loro! Naturalmente andammo a vendere un sacco di cianfrusaglie. Ho tirato fuori quella foto e qui ve la mostro, fa ridere. Erano bei tempi, non perchè eravamo giovani (lo siamo ancora!) ma perchè erano migliori. Erano tempi in cui si era anche un po’ più liberi di sbagliare.
Ma Jovanotti? Beh, ora torno sul divano con la copertina, però oh…. il suo album nuovo promette. Ho sentito i pezzi usciti sino ad ora e soprattutto ho letto i testi. A tratti hanno un registro davvero alto. A tratti, se li leggi senza ascoltare la musica, sembrano poesie. Ma ci ritornerò sopra…