È il film di cui si è parlato di più negli ultimi giorni (mesi?), è anche quello che ha incassato di più in Italia (e nel mondo) nello scorso weekend, forse perché è l’adattamento di uno dei libri più venduti degli ultimi due anni. Sto parlando ovviamente di 50 Shades of Grey, le ormai celeberrime 50 sfumature di grigio. E cosa c’entra il Boss? Subito spiegato: una delle sue canzoni più bollenti ed evocative, I’m on fire, fa parte della colonna sonora del film. Non però nella versione originale, ma in una cover alquanto banalizzata, diciamo così, della band californiana degli Awolnation che pure ne aveva fatto in precedenza una versione live molto più acida e inerente allo spirito originario della canzone (e del film). La voce quasi in falsetto di Aaron Bruno, leader e deus ex machina degli Awolnation, non riesce a rendere la passionalità, la sensualità, l’urgenza fisica che ci sono nell’originale di Bruce. Troppo debole, troppo annacquata, troppo flebile per dare un’idea di quel sesso sfrenato al centro di tutta la trilogia di Mr. Grey. Certo, va detto pure che Jamie Dornan (il Mr. Grey protagonista del film) con la sua faccia da modello di riviste patinate è talmente distante dal meccanico-Springsteen protagonista del video originale di I’m on fire che l’impresa per lui era davvero ardua. Con o senza sottofondo originale…
(Clicca qui per vedere il video originale)
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