La tradizione della canzone d’autore nei paesi francofoni, si sa, è forte.
Tanti dei nostri migliori cantautori hanno ascoltato e si sono ispirati ai cugini d’oltralpe. Non ha fatto eccezione Giorgio Gaber che negli anni 70 riproponeva delle traduzioni del grande Jacques Brel, che francese però, bisogna dirlo, proprio non era. Era brussellese, di Schaarbeek, ad essere precisi. Molti di voi conosceranno, per esempio, I borghesi di Gaber. Questa canzone (inserita nell’omonimo disco del 1971) altro non era che una adattamento di Les bourgeois di Brel. Stessa cosa per Che bella gente, ripresa da Ces gens la.
Questa introduzione l’ho fatta per prepararvi all’incontro con un bravissimo cantautore che ho incontrato in questi anni trascorsi a fare musica in Belgio: Ivan Tirtiaux.
Anche Ivan, come Jacques Brel, è brussellese e io trovo che sia il migliore interprete dello spleen belge. Il blues di un nord Europa attraversato dal mondo. Di lui mi colpiscono l’intensità del canto, l’originalità delle melodie e l’energia tranquilla delle sue canzoni.
Vi lascio in basso un brano da ascoltare, riascoltare di nuovo e poi di nuovo ancora. Charlatan, appena pubblicato sulla sua pagina FB. Buon ascolto.
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