Noi e la Giulia. E tutto il resto…

Cinque disastrati e un camorrista indeciso, una Giulia sepolta, un mangianastri impazzito. Sara' l'Italia?

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Noi e la Giulia di Edoardo Leo
con Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi
Voto 6

Un venditore d’auto fallito (di sinistra), un ristoratore fallito (e nevrotico) e un televenditore di orologi fallito (e di destra ), si incontrano alla vendita di un  casale da restaurare  e decidono di cambiare la loro vita. Comprano il casale in società, e iniziano maldestramente i lavori per farne un agriturismo. Si aggiunge a loro un militante duro di sinistra (specializzato in occupazioni di case, fallito e più anziano) e poi una ragazza con un figlio in arrivo da amori falliti (svampita? new age?). Mentre lavorano al restauro arriva un camorrista (fallito?) su una Giulia verde (antica Alfa Romeo, usata da polizia e delinquenti, ormai simbolo dei film poliziotteschi anni Settanta) con il mangianastri tenuto troppo alto, e li minaccia. Il militante, ruvido, sequestra il camorrista e lo chiude in cantina. Seppelliscono la Giulia nel buco scavato per la piscina. Arrivano due scagnozzi giovani in formato Gomorra. Sequestrati anche loro. Arriva la camorra e cerca i suoi uomini. Problema rinviato. Aggiungere l’aiuto di migranti africani clandestini.  A lavori ultimati (grazie alle doti del camorrista, che sognava una vita agreste) arrivano anche i primi clienti e sono estasiati dal fatto che ogni tanto, da sottoterra, salga musica dal mangianastri della Giulia. Questo attira molti altri clienti. È il successo. Torna uno sgherro della camorra e bisogna sequestrare anche lui. A questo punto era difficile andare avanti, si dissotterra la Giulia, si scappa e si chiude il film. O lo si lascia aperto, speriamo non a un sequel. I falliti uniti ai camorristi e ai migranti simboleggiano l’Italia contemporanea e il suo destino? La soluzione è riesumare il passato e fuggire dai prepotenti? O forse è solo un nuovo genere di commedia da ecosistema ristretto…

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