Venga il mio Regno. Carrère e il Cristianesimo

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Un libro sugli inizi del Cristianesimo, “vent’anni dopo la morte di Cristo, in un periodo in cui ancora non si sapeva di vivere dopo Cristo”.  Emmanuel Carrère, l’autore di Limonov e La mia vita come un romanzo russo, lo scrittore che usa i personaggi dei suoi libri come specchi, sta per arrivare con 600 pagine su di sè e sugli apostoli, parole sue, tra Quo Vadis e Ben Hur. Il titolo è Il Regno e i protagonisti sono nientemeno che Paolo il persecutore che poi diffonde nel mondo conosciuto la parola di Cristo e Luca l’evangelista, il medico greco. La figura di Paolo Carrère l’ha studiata per anni, anche per semplici scopi di adattamento televisivo, ma a quella di Luca si sente vicino (il libro doveva chiamarsi Indagine su Luca). In apertura c’è la confessione di  Carrère quando, depresso,  fu per qualche anno un convertito fervente, per poi tornare all’ateismo. Coerente con il suo schema di romanziere che parte sempre da sè, Carrère si offre addirittura ai librai e ai lettori con una lettera in video visibile sul blog di Adelphi con tanto di  traduzione.

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