Su Marzo. E le nuove sensazioni di un disco nuovo.

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ciao Ragazzi,

dove eravamo rimasti? Ah si, alla mia febbre del martedì sera (Grasso…). Va bene, è passata.  Con l’arrivo di Marzo voglio pensare che l’inverno stia finendo. E che la primavera spalerà via la neve, la tosse e il raffreddore.

E che porterà con se nuove sensazioni come quelle che si porta dietro un disco nuovo che si sta costruendo.. Ormai dagli inizi di Gennaio sono in studio in quel di Rubiera a lavorare al mio disco. Le mie spalle, oltre ai ragazzi che suonano con me, sono Fabio Ferraboschi e Federico Galazzo.

Fabio Ferraboschi è sulla scena da tempo. E’ un musicista (suona il basso nei Rio), produttore e autore di canzoni (la canzone “Invisibili”, scritta con Cristiano De Andrè, è valsa loro il premio per il miglior testo al Festival di Sanremo del 2014). Federico Galazzo invece è un fonico, è un siculo trapiantato a Rubiera ormai da anni. E’ molto bravo e possiede un orecchio fresco, sia come fonico di studio che dal vivo.

Con loro stiamo mettendo in piedi il disco, il mio terzo. Ma non sono qui per “promuoverlo”, sono qui per provare a raccontarvi com’è fare un disco. O semplicemente come lo stiamo facendo noi.

Innanzitutto l’arrivo di un disco nuovo porta appunto nuove sensazioni, nuovi ascolti. Ti porta in una fase in cui sei influenzato e ispirato da tutto. La musica innanzitutto. Qualsiasi tipo di musica. Io credo che questo sarà un anno funky, dopo un 2014 all’insegna della dance. E appunto stiamo ascoltando molti artisti dance. Li chiamano deejay. Ma non sono deejay, sono produttori, veri e propri musicisti. Negli ultimi anni i deejay hanno avuto un approccio rock alle canzoni che producono. La batterie sono tutte digitali, ma in certi casi respirano come fossero vere. Puoi trovare chitarre vere e stupende. Il lavoro che i Coldplay hanno fatto con Avicii nel loro ultimo album è molto ispirante. Credo che Nek per “Fatti avanti amore” abbia subito quella influenza. E a proposito, complimenti a lui. Il pezzo è davvero coinvolgente. E le sue performance vocali a Sanremo sono state fantastiche.

Ho ricominciato a frequentare i poeti. Poeti classici a volte. Il mio preferito è da sempre Montale, ma sto rileggendo cose che magari avrei dovuto studiare a scuola e che non ho fatto. Mia madre ed il mio vecchio prof. saranno contenti. Sto (ri)leggendo Leopardi, Ovidio, Petrarca. Mi chiedo come abbia fatto 20 anni fa a fottermene di Petrarca, il suo Canzoniere è stupendo, ma forse 20 anni fa non avevo tempo. E avevo un’altra mentalità.

Trovarsi in questo stato mentale, in questa fase di “appetito artistico”, è molto bello. Perchè hai voglia di scoprire e/o riscoprire tutto. Una cosa per esempio che ho riscoperto dopo tanti anni è la Stratocaster. Eh si, era moltissimo tempo che non ne suonavo una o che non consideravo la possibilità di servirmene. I provini li ho fatti casualmente con una Strato ed ora in studio andrò a registrare con una vecchia Fender. Ne ho chiesta una al mio “spacciatore” di fiducia Roberto Gandolfi di Vintage Authority, vedremo che cosa mi porterà.

In definitiva costruire qualcosa, qualsiasi cosa, è meraviglioso e da un senso a tutto quello che ci circonda. A patto che lo si faccia con amore.

E invece com’eravamo rimasti con Jovanotti, che ve ne avevo parlato nel mio ultimo post? Beh, il disco è uscito. Voglio aspettare ancora un po’ a dire la mia “definitiva” ma credo che sia molto bello. Probabilmente ha la “pecca” di essere lungo (30 canzoni). Però è estremamente ispirato. E questa cosa conta. Tanto. Complimenti anche a lui.

Va bene, torno a dove ero rimasto. La musica.

….e buona fortuna anche a noi!

 

Spettakolo! nasce nel 2015 e si occupa di cinema, musica, travel, hi-tech. Alla Redazione di Spettakolo! collaborano varie figure del mondo del giornalismo (e non) desiderose di raccontare tutto ciò che per loro è "spettacolo" (appunto).

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