The Search
di Michel Hazanavicius
con Bérénice Bejo, Annette Bening, Maxim Emelianov, Abdul-Khalim Mamatsuiev, Zukhra Duishvili.
Voto 7 –
Adesso è più chiaro. Hazanavicius sperimenta le sue devozioni. Avevano in molti giudicato il suo exploit muto da 5 Oscar, The Artist, un omaggio un po’ bizzarro a un tipo di cinema. The Artist in realtà era un omaggio a chi nel passaggio dal cinema muto al sonoro non ce la faceva, ma era ricalcato su una devozione al personaggio di Gene Kelly che – lui sì- ce la faceva in Cantando sotto la pioggia. Controllate: Dujardin era il gemello fantasma di Gene Kelly. Ora è sembrato che in The Search Hazanavicius (forte del potere degli Oscar) abbia invertito il senso di marcia passando dallo sfizio citazionista al realismo crudo: seconda guerra di Cecenia, 1999/2000, storie ad anello (metafora di infinita ripetizione del dolore) del bambino ceceno Hadji in fuga dai russi, della sorella che lo cerca, della funzionaria francese per i diritti umani che lo accudisce, del vitellone russo trasformato in belva di guerra. E invece anche questa volta è una devozione: a The Search, bianco e nero di Fred Zinneman del 1948, uscito da noi coi come Odissea tragica.



La differenza tra il film del ’48 e quello di oggi la fa la storia del povero Kolia, diciannovenne russo sbattuto in guerra per uno spinello,

Il problema è che la parte del bambino da

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