Bergamo Film Meeting, 33mo appuntamento, dal 7 al 15 marzo, 120 film in 9 giorni. Ma per l’inaugurazione, il 6, si parte con il documentario National Gallery firmato Frederick Wiseman per salutare la riapertura dell’Accademia Carrara (al recuperato Teatro Sociale, poi uscirà solo per un giorno). Tre assaggi di lusso in anteprima: La mia nuova amica, l’ultimo Ozon “en travesti”, The Green Prince- Il figlio di Hamas, la storia del palestinese che decise di collaborare con lo Shin Beth e perché e Walking with Red Rhino, a spasso con Alberto Signetto, dedicato allo

scomparso filmaker Torinese. 7 i film in concorso (più un’anteprima italiana), scelti sul tema dell’autore come intellettuale/cittadino dell’Europa, come sarebbe piaciuto alla “modesta utopia” di Camus: Anywhere Else di Esther Amrami racconta di un attacco di nolstalgia per Israele, Why Can’t Be Tarkovsky di Murat Düzgünoglu è la tragicomica vicenda di un regista di storiacce tv che idolatra Tarkovsky, Fiori di Jon Garano e Jose Mari Goenaga narra vite di donne scandite da mazzi di fiori, Modris di Jan Kusietis è il ritratto di un 17 enne drogato di gioco d’azzardo, Gent de bien

di Franco Lolli affronta la dialettica tra ricchi e poveri in una villa fastosa, Amnesia di Nini Bull Robsahm è un thriller, su un lui e una lei scrittori norvegesi, in un buen retiro dove lui picchia la testa e perde la memoria (si parla di remake Usa in fieri) e AfterLife di Virag Zomboracs, sul fantasma di un padre che continua a tornare

dal figlio che vorrebbe regolare i conti coi ricordi. Consueta attenzione ai documentari (18, corti medi lunghi) nella sezione Visti da vicino, più 4 corti dall’estremo nord (area di Barents) più 6 corti premiati dalle scuole di cinema europee (The Best of Cilet Prize Doc), bella occasione per cinefili e non solo la retrospettiva Il Polar. Nascita e formazione
d’un genere, sul poliziesco francese tra il ’40 e il ’60 (le firme sono Lacombe, Clouzot, Decoin, Christian-Jacque, Dassin, Hossein , Verneuil, Grangier, Becker, Franju, Sautet, Melville e Molinaro). E per gli amanti del cinema che riflette sulla messa in scena, la retrospettiva

Dopo la
prova: 11 classici tra cui Ventesimo secolo di Hawks, La ronde di Ophuls, Les Girls di Cuckor, Il palcoscenico di La Cava, Applause di Mamoulian. Consueta attenzione al femminile, Europa femminile singolare: 7 film della regista inglese Andrea Arnold, 10 della portoghese Teresa Villaverde, 6 della bosniaca

Aida Begic 6 e 6 dell’ungherese Agnes Kosics. In occasione di Bergamo Jazz, La bambola di carne di Lubitsch accompagnata dal vivo e per i cultori dell’animazione rassegna e mostra sul cinema di Pavel Koutsky.