La maschera di Springsteen

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Non parliamo di Carnevale né tantomeno di un travestimento adottato da Bruce per sfuggire magari a qualche fan troppo insistente, ma del tributo che il portiere della squadra di Hockey su ghiaccio di Winnipeg (che partecipa alla  Lega Professionistica Nordamericana, NHL) ha voluto rendere a Springsteen. Ondrej Pavelec sulla sua maschera protettiva si è fatto dipingere alcune immagini del Boss che la dicono lunga sulla sua passione musicale. Da un lato, il destro, Bruce e Clarence come da photo-session di Born to Run, dall’altro il primo piano di The River e quello americano realizzato nel 2007 da Danny Clinch per l’uscita di Magic. Tonalità del blu su sfondo bianco. Per realizzare questo gioiello, Pavelec ha chiamato il numero 1 su piazza ovvero l’artista svedese David Gunnarson (www.daveart.com), che ha raccontato così la sua esperienza: “Quando Ondrej Pavelec mi ha detto che voleva un disegno che fosse un omaggio al Boss in persona, Bruce Springsteen e la sua E Street Band, sono stato felicissimo. Non vedevo l’ora di iniziare! Da bambino mi sedevo in camera di mio fratello più grande a guardare tutti i suoi poster di Bruce. Il Boss è parte della mia vita e della mia cultura pop“. Poi, sulla sua pagina di facebook, David ha svelato i dettagli che lo hanno portato alla realizzazione della maschera: “Ondrej ed io ci siamo seduti a tavolino e abbiamo messo insieme un po’ di idee su come creare il desing e un piano meticoloso per arrivare al risultato finale. Poi io ho iniziato ad usare l’aerografo per fare un disegno vecchio stile, molto curato, che raffigurasse Bruce in epoche diverse“.

Ondrej-Pavelec

Pavelec, dal canto suo, ha raccontato che Badlands è sicuramente la sua canzone preferita e che nello spogliatoio non riesce ad ascoltare il Boss perché ai suoi compagni non piace la musica. Sarà per questo che Ondrej ha deciso di portare il Boss con sé in campo, in questo modo? Certo è che il ventisettenne portiere dei Winnipeg Jets nato nella Repubblica Ceca, è cresciuto con la musica del Boss e adesso gli rende omaggio a modo suo. Facendo felice – al tempo stesso – anche il suo agente Allan Walsh, grandissimo fan del Boss pure lui.

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Patrizia De Rossi è nata a Roma dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Laureata in Letteratura Nord-Americana con la tesi La Poesia di Bruce Springsteen, nel 2014 ha pubblicato Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (Imprimatur Editore), un libro sulle figure femminili nelle canzoni del Boss. Ha lavorato a Rai Stereo Notte, Radio M100, Radio Città Futura, Enel Radio. Tra i libri pubblicati “Ben Harper, Arriverà una luce” (Nuovi Equilibri, 2005, scritto in collaborazione con Ermanno Labianca), ”Gianna Nannini, Fiore di Ninfea” (Arcana), ”Autostop Generation" (Ultra Edizioni) e ben tre su Luciano Ligabue: “Certe notti sogno Elvis” (Giorgio Lucas Editore, 1995), “Quante cose che non sai di me – Le 7 anime di Ligabue” (Arcana, 2011) e il nuovissimo “ReStart” (Diarkos) uscito l’11 maggio 2020 in occasione del trentennale dell’uscita del primo omonimo album di Ligabue e di una carriera assolutamente straordinaria. Dal 2006 è direttore responsabile di Hitmania Magazine, periodico di musica spettacolo e culture giovanili.

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