Giorgio Gaber
di Reinhold Kohl
Aerostella, 18 euro
A distanza di oltre dieci anni dalla scomparsa, Giorgio Gaber appare ancor più vicino. Vicino a tutti coloro che hanno potuto e voluto frequentare i suoi imperdibili spettacoli. Il Gaber che andava controcorrente, che parlava di privato mentre infuriava la bufera della protesta nei difficili anni ’70. Ebbene, questo libro fotografico di Reinhold Kohl restituisce la parte più emotiva di questo artista che merita di essere ricordato tra i più grandi della canzone e teatro italiano.

Tutto comincia da Il Signor G, primo spettacolo di canzone e teatro del 1970, quando l’artista decide di intraprendere una carriera lontano dalla televisione, mezzo che aveva assiduamente frequentato per tutti gli anni ’60. Tornando al libro, tra una foto e l’altra vengono “pennellate” delle frasi tratte dalle sue canzoni, tipo “…c’è un’aria, un’aria, ma un’aria che mi manca l’aria…” oppure, e qui entriamo dritto nel politico: “…la tangente per natura è di destra/ col consenso di chi sta a sinistra…”. Troppo diretto, al punto che anche molti “compagni” non gli risparmiano aspre critiche. Lui risponde con l’invettiva Destra e sinistra e per non creare dubbi canta Qualcuno era comunista, inserendola nel suo album più discusso, dal titolo inequivocabile: La mia generazione ha perso del 2001. Quanto ci manca oggi la sua analisi della società?
Queste belle immagini, tutte in bianco e nero, ce lo fanno sentire ancora presente. Però c’è un errore nel piego di copertina, quest’anno Gaber avrebbe compiuto 76 anni, non 80.