The velvet trail
di Marc Almond
Pareva proprio che Marc Almond avesse finito la vena e che di canzoni nuove non ne avremmo più sentite. Pareva.
Negli ultimi anni, un palesemente bipolare (in senso musicale) Almond si è dedicato soprattutto a percorsi musicali di impervia approvazione del vasto pubblico, operine assolutamente degne di nota per gli estimatori della musica contemporanea ma di assai difficile fruizione da parte del popolopop.
Accade invece che l’anima pop di Almond, in realtà, avesse solo bisogno di essere narcisisticamente stimolato a dovere, in questo caso, dal produttore di grido Chris Braide (all’attivo, per far qualche nome, Christina Aguilera, Lana Del Rey, Beyoncé…) il quale ha provveduto a confezionare una bomboniera degna dei famosi Quality Street.
Diviso in tre atti, annunciati da parchi strumentali, il lavoro sciorina una serie di torch songs, ovvero le tipiche canzoni “da night” che, nello specifico, non rischiano affatto la maniera, di richiami al passato, si veda come Bad to Me si muova sulle corde di Tainted Love e come Demon Lover invece di Where Did Our Love Go e, soprattutto, un singolone spacca classifiche (se lo diventerà) When the Comet Comes, in duetto con una perfettamente contestualizzata Beth Ditto (dei Gossip).
The Velvet Trail potrebbe essere il suo canto del cigno oppure una nuova fenice, il tempo ce lo dirà, ai popster l’ardua sentenza. Per adesso le vendite in Inghilterra lo han portato in classifica dopo circa 14 anni. Senile pop rules!