Steve Jobs, Jack Dorsey di Twitter, Muhammad Alì, Jacques Cousteau, lo scienziato Jonas Salk, l’astronomo Carl Sagan, ma anche Michael Jackson e Beyoncé? Lui li ha incontrati. Ma non a un party, bensì dopo accurata preparazione e appuntamenti dopo mesi di attesa. Brian Grazer, della Imagine Entertainment, partner di Ron Howard per Splash, Apollo 13, A Beautiful Mind, Il codice da Vinci, Rush, ma anche firma produttiva di 24H e American Gangster, è stato un cacciatore di belle teste per il cinema, ma non solo, nel senso che gli piaceva, oltre che prendersele, le teste, anche incontrarle. 450 di questi incontri con uomini di successo e visionari (lui le ha chiamate “curiosity conversations”) sono adesso raccolti nel volume A Curios Mind, in uscita da Simon&Schuster. Non è chiaro se anche il lettore dopo questa esperienza raggiungerà livelli come quelli di Grazer (il sottotitolo è The Secret to a Bigger Life), ma è certo che Grazer le sue curiosità se le toglieva con un’attenta preparazione: per mettere in piedi incontri di un’ora con chi gli interessava era capace di stare sulla pista per anni. Ovviamente, nel suo elenco di incontri non mancano i politici (Obama, Reagan, la Tatcher e Castro (affascinato dalla sua capigliatura a porcospino), e un paio di brutte figure: durante l’incontro con Isaac Asimov venne bacchettato dalla moglie dello scrittore: riteneva che si fosse presentato impreparato… La sua definizione di curiosità? Fare domande che non ottengano altre domande in risposta. E soprattutto non stufare l’interlocutore. Con Steve Jobs per esempio, gli era stato subito chiaro che o faceva domande interessanti o rischiava di essere cacciato in un batter d’occhio.