I top e i flop della quarta puntata di The Voice

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Quarta puntata di The Voice e ultima serata di Blind auditions. Le squadre sono al completo e da mercoledì prossimo si inizierà a fare sul serio.

La prima a salire sul palco è Claudia Miele, di Napoli. Canta It”s raining man: per lei si girano Piero Pelù e Noemi, e lei sceglie quest’ultima. Segue Dennis Fantina, vincitore della prima edizione di Amici. Canta Re matto di Marco Mengoni, senza colpire. Torna a casa a mani vuote. Francesco Paolo Bruno ha 20 anni e viene da Monreale. Sul palco di The Voice si accompagna con la chitarra, che suona davvero bene, e porta I got a woman di Ray Charles. Si girano tutti e lui sceglie Piero Pelù. Chiara Piperno ha 19 anni, viene da Vibo Valentia e canta Pregherò. Tra Noemi e i Facchinetti sceglie la prima.

Riccardo Vietti ha 17 anni, suona il pianoforte, viene da Canicattì. Sul palco di The Voice porta Love never felt so good, un pezzo di Michael Jackson, suo mito, ma non basta e nessuno si gira per lui. Subito dopo di lui, Simone Perrone: 27 anni e di Lecce. Porta Amandoti dei CCCP e fa girare Piero Pelù. Fabio Garzia ha 32 anni, viene da Roma ed è il sostituto chitarrista nella band di Noemi, che si gira insieme a Pelù e ai Facchinetti. Canta Dancing in the dark di Bruce Springsteen e sceglie il team Fach, dicendo che sarebbe stato scorretto scegliere la cantante che già affianca professionalmente. Giuseppe Libé ha 31 anni, viene da Piacenza ed è un cantautore, infatti canta chitarra e voce Alice di De Gregori. Ma non lascia il segno e nessuno dei coach si gira a causa di un timbro troppo “vecchio”.

Lucca Boccadamo fa (o almeno prova) a fare del reggae. Ha 22 anni, lavora come saldatore e viene dalla provincia di Lecce. Canta Get high di Kimany Marley. Si girano tutti i coach e lui prevedibilmente sceglie J-Ax. Andrea Porceddu ha 21 anni, viene da Roma ma abita a Trento. Canta Wake me up when September ends dei Green Day. Per lui si gira solo Noemi, e di conseguenza finisce nel suo team. Anche Sara Di Mastrogiovanni viene da Lecce (dev’esserci un gemellaggio tra The Voice e la città pugliese quest’anno) e ha 17 anni. Niente da fare e né per lei né per i tre cantanti successivi: Marco Agrusta, di 25 anni, che canta Sunday morning; Federica Roma, ventenne della provincia di Frosinone, canta You and I di Lady GaGa, dimenticando metà del testo; Miriam Ferrigno porta Vieni a vedere perché di Cesare Cremonini.

Storia completamente diversa quella di Giulia Pugliese: ha 21 anni, viene da Marsala e canta People help the people. Per lei si girano tutti, ma sceglie il Team Fach, andando a riempire il loro ultimo posto. Giuseppe Izzo viene a Caserta. Canta Another love di Tom Odell. Per lui si girano Noemi e J-Ax e lui sceglie la prima, andando a completare il suo team. A completare il Team Pelù è il palermitano Pier Luca Tevere di 21 anni. Edo Sparks viene da Roma, canta Hey jah accompagnato dalla chitarra acustica e per lui si gira l’unico coach con posti liberi nella sua squadra: J-Ax.

Ora la serata inizia a farsi tesa: al Team Ax manca un solo talento, ma il coach sembra essere molto più esigente del solito, nella sua ricerca di una voce “da cattivo ragazzo”. La prima a non rientrare in questa definizione è Simona Angelini Larghetti. Canta Just an illusion e J-Ax non la sceglie per il suo team. Un’altra eliminazione è per Simona Caruso: viene da Cosenza e a The Voice canta Ryhthm is a dancer. Non basta per convincere J-Ax, che non si gira. Mattia De Simone, accompagnato dalla sua chitarra, canta Counting stars, ma con la sua voce da bravo ragazzo non riesce a convincere Ax. Ma l’esclusione più fischiata dal pubblico è senza dubbio quella di Eleonora Vecchio, che propone Rome wasn’t built in a day. Giulia Vertaldi, casertana, canta Set fire on the rain: niente da fare neanche per lei. Ma ecco finalmente la voce che da ore “lo zio” cercava: è quella di Maurizio Di Cesare. Sul palco di The Voice canta Call of me. E’ lui l’ultima voce del Team Ax e l’ultima voce di queste Blind auditions.

Flop 3

Dennis Fantina. Probabilmente nel corso della serata ce ne sono stati di peggiori, ma il premio antipatia è il suo. The Voice è un talent show: può andare bene e può andare male.E sinceramente la sua eliminazione non l’ho trovata particolarmente clamorosa.
Sara Di Mastrogiovanni. Ha appena 17 anni e controllare l’emozione su un palco del genere non è mai facile, soprattutto quando si è così giovani. La sua è un’esibizione decisamente da dimenticare: stona dalla prima all’ultima nota.
Marco Argusta. Lui di anni ne ha 25. Non si sa se sia stata l’emozione o altro, ma anche lui stona alla grande.

(Permettetemi un’ulteriore “flop” per gli autori: un meccanismo per il quale vengono penalizzati i cantanti che si esibiscono alla fine del programma è profondamente scorretto).

Top 3

Francesco Paolo Bruno. E’ un vero bluesman. Suona la chitarra con perfetta padronanza dello strumento e ha la voce giusta.
Fabio Garzia. Porta il Boss sul palco di The Voice (e già questo gli fa prendere dei bei punti). In più si accompagna con la chitarra, che suona davvero bene, non a caso è nella band di Noemi. La voce non è indimenticabile, ma ha un timbro particolare ed è intonato.
Giulia Pugliese. Intonata, bel timbro: ineccepibile. Vocalmente, un gradino sopra tutti gli altri cantanti esibitisi questa sera.

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