Il rap di Nerone è onesto ma graffia poco

Il vincitore di MTV Spit pubblica un EP che sembra non avere la pretesa di dover comunicare molto con il senso, ma che punta tutto sulla tecnica

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100k EP
di Nerone
Voto 6

Che cosa ci porta alla pazzia? Forse l’illusione di avere più fan dopo aver vinto la terza edizione di Spit (talent per rapper organizzato da MTV, la cui giuria era composta da Emis Killa, Gué Pequeno e Max Brigante), forse un abbraccio di un falso, o forse il profumo di chi prova da poco l’ombra del successo. 100k di anima portano Nerone a buttare giù dei testi che caratterizzano 100k EP. Ma forse erano solamente i fan che, dopo aver visto il trionfo a Spit, si aspettavano qualcosa in più?
Si legge, si sente sofferenza di chi non mangia sui drammi degli altri stile Barbara D’Urso. Nerone soffre i giudizi di chi non crede in lui, ma questi giudizi sono gli stessi che gli danno la forza di rialzarsi e di far sentire il suo peso. A tutto questo lui risponde dicendo “sì ciao”. Tuttavia la traccia risulta troppo vera e a tratti troppo poco educativa; dando, ancora una volta, un’immagine troppo swag del rap italiano. Un EP che non ha le pretese di dover comunicare molto con il senso, ma che  punta molto più sulla tecnica. Almeno la coerenza è ammirevole, l’onesta di elogiare la tecnica e non la falsità di dire, di trasmettere qualcosa di profondo.
Forse Nerone è rimasto troppo legato allo stile da freestyle, ma lui non sembra voler smentire la voglia di impressionare con il flow. 100k di flow vanno bene (per l’obiettivo che questo EP si è posto).

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