Esempio, macabro ma esplicito: se scrivete sul vostro sito 50 persone nella prossima ora moriranno negli Usa per fumo passivo, probabilmente non raggiungerete neanche quelle 50 persone. I Data Scientists, gli Analisti di dati, quelle figure a metà tra il matematico, lo statistico e l’informatico, avvertono: per conquistare qualcuno con dati scientifici, non bastano i dati, ci vogliono doti. Di scrittore. Lo dice un articolo di TechRepublic dal titolo Be the Hemingway of data science storytelling (“Diventa un Hemingway della narrazione per dati”). Sostituite pure a Hemingway il nome di un altro scrittore (grande però) e avrete la risposta. Perché? Perché le storie non si possono ridurre a formule. Hanno sempre bisogno di un protagonista che parte in cerca di qualcosa, fuori o dentro di sè, e dopo un po’ di avventure ce la fa o no. Tradotto, per tornare ai vostri dati, ricordatevi che il pubblico lo attirate se i dati diventano storie avvincenti. Nel pezzo fanno l’esempio di un cavallo che corre il quarto di miglio in 22 secondi. Il dato nudo e crudo è interessante, ma è la storia che c’è dietro quella impresa che attira il lettore. La raccomandazione è tirare le somme in modo da agganciarlo. Cioè, la storia, che sia sul web o che sia un romanzo, deve quagliare. Il che spesso non avviene…