Like a Rolling Stone
fino al 11 aprile
Leica Galerie Milano
Chissà quante volte ci siamo domandati chi sarà stato l’autore di quella bellissima foto nella quale Jimi Hendrix incendia la sua chitarra al Monterey Pop Festival del 1967, oppure quell’altra, in cui un adolescente Bob Dylan fa rotolare uno pneumatico per le strade di New York. Per non parlare delle immagini scattate durante l’ultimo vero concerto dei Beatles a Candlestick Park nel 1966, o di Johnny Cash che mostra il dito medio durante l’esibizione al carcere di San Quintino nel 1969.
Facile, è sempre lui: Jim Marshall, in mostra alla Leica Galerie di Milano con Like a Rolling Stone fino all’11 aprile.
Una faccia curiosa, un incrocio tra Peter Sellers e Woody Allen e un’aria da impiegato del catasto, con tanto di occhiali dalla montatura nera. Forse perché per fotografare tutti quei mostri del rock si doveva essere normali, quasi ordinari. Non puoi cogliere l’attimo se sei fatto o ubriaco. E con un cognome che è un destino: Marshall, come gli amplificatori che si intravedono dietro a Jimi Hendrix e a praticamente tutte le esibizioni che ha fotografato, compresa Woodstock.
Ci voleva una persona normale per fotografare Janis Joplin sorridente e con il mano una premonitrice bottiglia di Southern Comfort, o i Rolling Stones nei loro momenti di più intimo relax, se così vogliamo definirlo. Un contrappeso a vite oltre i limiti. E lui le ha fotografate quasi tutte: Rolling Stones, Beatles, Jimi Hendrix, Peter Frampton, Who, Bob Dylan, Ray Charles, Neil Young, Santana, Jefferson Airplane…