Il romanzo, che si svolge a Praga negli anni intorno al 1968, descrive la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi nel periodo fra la Primavera di Praga e la successiva invasione da parte dell’Unione Sovietica. La storia si focalizza sul gruppo noto come il Quartetto di Kundera, composto da Tomáš (un chirurgo di fama e successo che a un certo punto perde il lavoro a causa di un suo articolo su Edipo che, anche a causa delle modifiche operate dai redattori del giornale a cui lo ha inviato, risulta molto critico nei confronti dei comunisti cechi), la sua compagna Tereza (una fotografa), la sua amante Sabina (una pittrice) e un altro amante di Sabina, Franz (un professore universitario). Questi quattro personaggi vengono seguiti nelle loro vite fino alla fine. Tomáš ha due interessi: il lavoro e le donne. Egli si innamora di Tereza ma non riesce a rinunciare alle sue amanti, e questo rende Tereza estremamente gelosa ma per la sua debolezza la donna non riesce a ribellarsi e tiene per sé i suoi tormenti, fingendo di non sospettare il tradimento di Tomáš. Sabina è un’idealista, uno spirito libero. Avrà una breve storia con Franz (di cui si innamorerà perdutamente) ma, non avendo il coraggio di stabilire un rapporto serio, fuggirà lasciando Franz da solo senza neanche una parola. Franz inseguirà il ricordo di Sabina e sarà proprio questo a portarlo alla morte. Una storia passionale, cruda, umana, affettiva, uno stile semplice ma curato, attento, scorrevole e descrittivo. Le storie dei personaggi, tutti legati e tutti soli nello stesso momento come se si amassero ma senza conoscersi, senza capirsi. La paura dell’abbandono, l’infedeltà, la dipendenza di una donna dal suo uomo, la filosofia dell’eterno ritorno applicato alla quotidianità, che ci fa rivivere infinite volte quello che abbiamo già vissuto nel passato e che tornerà ad accadere anche in futuro. Così tutto quello che apparentemente ci può sembrare leggero, tanto da farsi apprezzare e desiderare, con il passare del tempo mostra il suo peso insostenibile, ponendoci a una distanza di sicurezza per non farsi opprimere dalla sua gravità.
La leggerezza viene dall’unicità della vita che ci porta a trascurare l’approfondimento e l’interiorizzazione, ma evitando di prendere decisioni e posizioni, l’esistenza diventerebbe insostenibile e insopportabile. Il romanzo di Kundera è a tratti un romanzo storico che parla dei russi attorno al 1968, dei cechi, del regime totalitario, del comunismo. A tratti saggio sull’amore, sul senso di perdita, sulla confusione, su cosa sia l’amore e cosa sia il non amore, sul sesso e l’affetto, sulla fedeltà e il tradimento, sull’essere sè stessi, sul rincorrere i propri sogni e i propri ideali. Da collezione.