A Madrid in estate fa caldo. Molto caldo. Lontanissima da qualsiasi oasi di frescura balneare, può essere una città impegnativa da visitare nel corso di una vacanza estiva. Per questo è bello andarci in primavera, magari per un weekend prolungato, che vi permetta di visitarla in lungo e in largo senza dovervi rifugiare ogni dieci minuti in un locale fornito di aria condizionata.
Mantenendo la mia tradizione di viaggiatrice culinaria, non vi dirò di andare al Prado ad ammirare Velasquez e Goya, o al Centro d’Arte Reina Sofia a vedere Guernica (ma ovviamente fatelo!) e neppure quali sono le vie dello shopping e i locali del flamenco. Al contrario vi suggerisco i luoghi che non dovete perdere, se siete amanti della buona cucina e dei mercati dove acquistare specialità locali.
Iniziate con un tradizionale vermut degustato in una delle tante taverne sparse per la città e sempre accompagnato da piccole tapas, gli stuzzichini spagnoli a base di salumi, pesce, carne o uova, che sono uno dei simboli della gastronomia spagnola e che possono degnamente sostituire la tradizionale idea di pranzo o di cena.
Se desiderate qualcosa di più “robusto”, c’è solo l’imbarazzo della scelta; tuttavia, per gustare qualcosa di davvero particolare, vi suggerisco di provare il ristorante Botín. Fondato nel 1725 e riconosciuto come il più antico ristorante al mondo, offre ancora oggi il meglio della cucina castigliana, in particolare il maialino cotto nel forno a legna originario dell’epoca ed altre specialità, sia di carne che di pesce. (www.botin.es)
Potreste invece rimanere parecchio delusi dalla paella. Non siamo a Valencia, dove questa preparazione è nata e, a volte, l’enorme richiesta turistica di questo piatto tradizionale porta a risultati mediocri. Non rimaneteci troppo male, al contrario, approfittatene per acquistarvi una paellera, la classica pentola bassa e larga, con quale potete cimentarvi a casa, utilizzando gli ingredienti che preferite. Magari portate a casa anche un pezzo di chorizo, una deliziosa salsiccia piccante tipica di questo Paese e che costituisce uno degli elementi fondamentali della paella.
Un altro prodotto tipico è il Jamon Iberico. Ne esistono varie tipologie, che arrivano a costare anche 150 Euro al Kg, per le varietà più pregiate. Non è questa la sede per una disquisizione sul prosciutto ma, se siete interessati all’acquisto, prima di partire vi consiglio di documentarvi un po’ (www.cibo360.it). Il tempio di questo prodotto è il Museo del Jamon. Con i suoi 5 punti vendita distribuiti in tutta la città, offre degustazioni sul posto o prodotti da portare a casa, adeguati a tutte le tasche. (www.museodeljamon.es)
Ma la meta più interessante, per un tuffo a 360° nella cultura del cibo spagnolo, è Mercado de San Miguel (www.mercadodesanmiguel.es). Situato nell’omonima piazza, e non lontano da Plaza Major, questo gigantesco e arioso mercato, costruito in ferro e vetro, ospita caffetterie, macellai, salumerie, birrerie, pescivendoli, negozi di pasta e legumi, pasticcerie, fruttivendoli, enoteche e numerose botteghe di specialità gastronomiche.
E il bello è che, oltre ad acquistare prodotti squisiti, nella maggior parte delle botteghe è possibile pranzare o cenare spizzicando tra le tante tapas: da quelle con Jamon Iberico, a quelle con chorizo, per passare ai crostini con baccalà o acciughe, rinfrescandovi con un’ostrica, ammorbidendo il palato con piccoli dolcetti, per finire con il caldo conforto di un buon caffè.
In questo mercato (aperto ogni giorno fino a mezzanotte e talvolta fino alle due) non ci si ferma mai, così come mai si ferma il popolo di Spagna, sempre pronto ad accogliervi in un caldo abbraccio che non vi farà mai sentire troppo lontani da casa.

L’IDEA DA PORTARE A CASA: GAZPACHO DI POMODORO E MELONE
Il Gazpacho è una delle ricette più note della cucina spagnola, in particolare dell’Andalusia. Non tutti amano questa zuppa di pomodoro ghiacciata, al profumo di peperone, aglio e cipolla e cetrioli. Ma questa versione all’italiana, ve lo garantisco, accontenterà tutti i palati.
Basta frullare (con un frullatore a immersione) pari quantità di polpa di pomodoro (ottimi i perini o i ramati) e polpa di melone maturo, aggiungendo sale e pepe. Su una dose di 300 gr di pomodoro e 300 gr di melone, aggiungete, a filo, mezzo bicchiere d’olio extravergine d’oliva, sempre frullando, in modo da montare leggermente il composto. Far raffreddare molto bene e servire accompagnato da cubetti e foglie di sedano croccante.
