Addio a Mario Cherubini, il babbo di Jovanotti

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Ci ha lasciato questa mattina Mario Cherubini, il babbo di Jovanotti. Aveva ottant’anni, è deceduto all’ospedale della Fratta, dove era ricoverato in attesa di subire un intervento alle gambe. I funerali si svolgeranno alle ore 18 di lunedì 20 a Cortona. La prima a rilasciare una dichiarazione è stata il sindaco di Cortona Francesca Basanieri: «Per tutta la comunità cortonese è un momento di grande tristezza. Con Mario Cherubini se ne va un pezzo di storia della città, una persona che ha dimostrato con la sua vita quanto forte possa essere l’amore per Cortona. Il suo impegno nel sociale, il suo continuo interesse per le vicende cittadine hanno rappresentato un esempio di responsabilità civile e sociale unico. Desidero esprimere ai figli Lorenzo, Anna e Bernardo la vicinanza mia personale e di tutta la cittadinanza che rappresento. La famiglia Cherubini è un pilastro della nostra comunità e noi vogliamo che sentano tutto il nostro affetto».

Personalmente, lo avevo incontrato diverse volte in occasione delle prove per il prossimo tour. Era sempre in Piazza Garibaldi: al numero 6 c’è il negozio di antiquariato che aprì negli anni Ottanta. Da quando era andato in pensione ci passava gran parte del suo tempo. Stava lì, appoggiato al suo bastone. Parlava coi fan, si faceva fotografare e distribuiva foto del suo figliolo.

Il giorno in cui lo incontrai per la prima volta (ci presentò Saturnino), mi domandò subito: «L’ha letta l’intervista uscita sul giornale? Lorenzo dice parole bellissime nei miei confronti». Era visibilmente compiaciuto, gli brillavano gli occhi. Si riferiva a un’intervista di Gian Antonio Stella pubblicata pochi giorni prima da Sette. Lorenzo racconta che quando iniziò a fare il Dj, col babbo ci fu una lotta durissima. In quegli anni con papà erano scontri pesanti e volava anche qualche sberla. «Tutto sommato, però, tra noi c’è sempre stato un buon rapporto. Anche quando ci scontravamo. È cambiato molto dopo la morte di mio fratello Umberto, caduto con l’aereo nel 2007. È diventato più affettuoso. Più emotivo. Ha cercato di recuperare. Ci è riuscito…».

cherubiniTempo addietro, in occasione dell’ottantesimo compleanno del suo babbo (era nato il 28 settembre 1934, lo stesso giorno e lo stesso anno di Brigitte Bardot, faceva notare Lorenzo), aveva scritto: «Tra gli esseri umani alcuni sono speciali, non in senso assoluto (quelli li sceglie la Storia) ma lo sono per altri esseri umani che entrano in contatto con loro, per scelta, o perché la vita ha voluto così. Uno di loro, Mario Cherubini, è mio padre. Tra i comandamenti quello che recita “onora il padre e la madre” sembra il più scontato ma in realtà è il più complesso di tutti, quello più difficile da rispettare, anche perché non dice “ubbidisci al padre e alla madre” ma quasi l’esatto contrario, per fortuna. Onorali, dice, e chi lo sa che vuol dire? Nessuno sa bene cosa significa onorare qualcuno, io spero che voler bene sia almeno una parte di quel concetto».

Uomo tutto d’un pezzo, ai suoi figli il signor Mario ha impartito un’educazione rigidissima. Però è stato un ottimo padre e in particolare negli ultimi anni lui e Lorenzo erano diventati quasi complici, anche se – data la sua formazione mentale – certe bizzarrie faceva fatica a digerirle. Un giorno che eravamo in piazza a Cortona, subito dopo pranzo, gli domandai se aveva intenzione di seguire qualche data del tour. Rispose sì, certo che ci sarebbe andato. Forse alla prima di Ancona. «E poi», aggiunse con una punta di orgoglio, «quasi certamente a Roma. Sa, mi hanno invitato per il Giubileo…» (aveva lavorato in Vaticano per 45 anni). A un certo punto sbucò Lorenzo da una stradina laterale. Indossava un paio di pantaloni rosso fuoco con il cavallo bassissimo. Il babbo proprio non riuscì a trattenersi: «Ma dove va con quei pantaloni rossi?», mi domandò con lo stupore tipico di chi a certe cose non si abituerà mai. Ma di quel figlio era orgoglioso, glielo si leggeva negli occhi.

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Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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