Adaline – L’eterna giovinezza.
di Lee Toland Krieger
con Blake Lively, Harrison Ford, Michiel Huisman
Voto 6 1/2
La bellissima Adaline Bowman, nata nel 1908, ha un incidente perché “un battito d’ali di farfalla” da qualche parte nello spazio ha scatenato una girandola di micro conseguenze che in ultima battuta rendono scivolosa la strada lungo la quale la ragazza sta guidando. La macchina cade nell’acqua, un fulmine la colpisce e zot! Adaline si becca una scarica di milioni di volts che, senza ucciderla, ne ferma per sempre l’invecchiamento. Eternamente giovane! Bello, sì, ma Adaline incomincia a fuggire per non diventare un caso, per non coinvolgere la figlia in una vita impossibile, per non dover dare spiegazioni agli uomini di cui si innamora e che si innamorano di lei. Attraversa i decenni cambiando luoghi, case, nomi, abiti (sempre perfetti) finché incontra il trentenne Ellis che, malgrado i tentativi di depistarlo, se la porta a casa a conoscere i genitori. Ahimé, l’anziano padre con capelli bianchi e occhiali sul naso, un Harrison Ford per una volta un tantino meno rigido, non è altri che il suo antico amore da cui un tempo fuggì lasciandolo solo ad aspettarla sulla panchina con tanto di anello in tasca. Lui la riconosce rischiando un infarto, lei scappa di nuovo, ma un altro fulmine (sempre scatenato da una serie di micro coincidenze spazio temporali) le restituisce l’agognato privilegio di poter nuovamente invecchiare. E Adaline, guardandosi allo specchio, in un sontuoso abito da sera dorato, sorride soddisfatta intravedendo il suo primo capello bianco.
Pensieri:
-secoli fa l’eterna giovinezza era una promessa, una tattica di seduzione, un dono divino: Calipso così tentava di tenere con se Ulisse. Ma a quel tempo dei e uomini dialogavano ancora. Nel Medioevo si trasformò in una fonte miracolosa che tutti cercavano invano.
Più tardi la si ottenne con un patto col diavolo in persona (vedi Dorian Grey di Oscar Wilde) accompagnata da un abnorme complesso di colpa.
Oggi è la natura super potenziata (la scarica elettrica di Adalina) a innescare e disinnescare lo scorrere del tempo nel nostro corpo, ma un po’ come il fulmine di Frankenstein mette in moto qualcosa che ha anche del mostruoso. Adalina, vera anima in pena, non può più fermarsi. (E chissà cosa si sarà inventato Sorrentino a proposito del tema giovinezza, i trailer del film sono molto belli)
–Adaline è una favola romantica che funziona bene e diverte. Gioca col tempo in modo lineare, con una voce narrante e molti flashback. Ma il regista Lee Toland Krieger (Separati innamorati) non possiede né la visionarietà né la capacità di racconto di David Fincher che, con La strana storia di Benjamin Button, ci faceva attraversare l’arco di due vite in avanti e indietro solo per dirci principalmente che l’incontro fra due persone è possibile soltanto per un breve momento. Ed è quella la vera giovinezza.
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Bel pezzo. E chissà perché l’immortalità oggi viene raccontata come una maledizione… Io ci metterei la firma, tra Highlander e Woody («Non voglio diventare immortale attraverso le mie opere. Voglio diventare immortale non morendo!»)