Perché scrivo solo ora, dopo quasi un mese dall’uscita di un album così importante per chi ama il rap? Non volevo confondermi nel marasma delle news buttate a random, in un mega parcheggio di troie in Porsche.
Pare una sorta di Mea Culpa questo nuovo disco di Fabri Fibra, per l’appunto uscito a sorpresa un po’ per stupire e incuriosire il 6 aprile in esclusiva su ITunes, e successivamente (il 17 aprile) in copia fisica, per poi essere messo il 4 maggio in streaming. Dunque non mi sento né di votare e né di giudicare Squallor, bensì di contestualizzarlo cercando di aiutare ognuno a costruirsi una personale opinione.

C’è il tentativo di diventare overground; ecco perché mi ha stupito Squallor e un po’ mi ha deluso. Stupito perché è riuscito nell’obiettivo finale, quello che forse da sempre ha cercato di fare Fabri Fibra: portare l’hip hop italiano in radio, con dei singoli che di pop non hanno nulla come Il rap nel mio paese e Come Vasco. Deluso (metaforicamente parlando) perché Squallor è un disco di cui un vero fan non ha bisogno. Chi non ha voluto capire ha fatto finta. Sicuramente un disco a suo modo “storico”, che rimarrà. Ma non sarò certo io a giudicare, così come non sarò io a consigliare di acquistare Squallor o lasciarlo lì. sarebbe tutto troppo facile. Lascio parlare la musica.