La storia di Macbeth (quello di Shakespeare) ve l’abbiamo raccontata qui per presentarvi quello di Justin Kurzell. Il Macbeth diretto da Kurzel, che passa oggi a Cannes (e di cui è introvabile il trailer, ritirato ovunque…) è stato in parte raccontato da Fassbender in un’intervista al Daily Mail. Ha detto che l’indicazione avuta dal regista per rappresentare la furia e l’angoscia del suo scozzese assassino di re è stata di immaginarlo afflitto da disordine da stress post traumatico, come molti soldati che tornano dalle guerre disturbati dalle allucinazioni. E di calcolarlo sulla base che a quel tempo si uccideva prevalentemente a mani nude, con armi da taglio. Questo genere di trauma per paradosso chiede di tornare alla violenza per ritrovare la pace. Inoltre Macbeth e Lady Macbeth sono una coppia che ha perso un figlio e ritrovarsi alla fine di una lunga guerra che li ha tenuti tanto separati li angoscia. Uccidere un re e usurparne il trono può essere un buon modo per riprendere contatto… Quel che scopriremo oggi in sala sono forse i colori di guerra che Kurzel ha deciso di rimettere sulle facce dei guerrieri in ossequio alla sua idea di fare un western medievale scozzese…

Domani ci sarà la cerimonia di premiazione e, a Palme date, passerà La Glâce et le Ciel di Luc Jacquet: il quarto film del molto premiato autore di La marcia dei pinguini, La volpe e la bambina e Il était une foret. Questo documentario si basa sulle scoperte di Claude Lorius, lo scienziato che durante la spedizione del 1957 nei ghiacci antartici si rese conto che ogni bolla d’aria imprigionata nel ghiaccio era un prezioso campione di atmosfera dell’epoca. Lorius aveva già avvertito che cosa stavamo rischiando di fare al pianeta con l’effetto serra. Il docu è un viaggio nel mondo della glaciologia attraverso documenti, ricostruzioni e animazioni destinate a diventare un programma pedagogico su internet.