Il regno dei sogni e della follia è un docu sul mitico Studio Ghibli ambientato durante la preparazione di Si alza il vento di Hayao Miyazaki e La storia della principessa splendente di Isao Takahata. Tenete presente che i due titoli uscirono in parallelo: è un indizio. Il regista Mani Sunada dà la parola al grande visionario dell’animazione Miyazaki e al manager Toshio Suzuki. Takahata invece, che è il padre fondatore, resta più in disparte, con il suo team che lavora separatamente. Del maestro Miyazaki, autore di -tra i tanti- La città incantata, Principessa Mononoke, Il castello errante di Howl e Ponyo Sulla scogliera, emerge un ritratto bello, acido, per niente carezzevole, tutto sommato molto autocritico (il film aviatorio Porco rosso resta un suo cruccio…): Il regno dei sogni e della follia, come dice il titolo stesso, è un accostamento che si paga e ha una componente sofferta. E comunque ci sono due facce della medaglia: Lo Studio Ghibli come fenomeno culturale ha partorito un impero di merchandising che rischia anche di soffocare la visione edenica del suo messaggio. E la collaborazione di una vita tra Miyazaki e Takahata ha una forte componente di rivalità, come tutti i grandi amori professionali. Il regista Mani Sunada ha alle spalle un docu su suo padre: Ending Note: Death of a Japanese Salesman.
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