Ci sarebbe quasi da ridere, se non fosse che c’è una prefettura di mezzo e quindi bisogna andarci con i piedi di piombo. I fatti, nudi e crudi. Il 5 giugno il prefetto di Firenze Luigi Varratta firma un’ordinanza che vieta, in occasione dei concerti di Vasco del 12 e 13 giugno, la vendita all’interno dello stadio e nelle vicinanze di “bevande alcoliche di qualunque gradazione“. Per leggere l’ordinanza completa, cliccare qui: ordinanza 5 giugno.
La notizia si diffonde rapidamente e subito scatena polemiche. Anche perché, fra l’altro, l’ordinanza è ad personam: vale per i concerti di Vasco, ma non per quelli di Jovanotti e Tiziano Ferro. Ed alla fine il prefetto corre ai ripari: oggi infatti ha diffuso una precisazione, nella quale viene specificato che i divieti valgono solo per le “bevande contenenti quantità di alcol etilico superiore a 21 gradi“. Per leggere la precisazione cliccare qui: precisazione del 10 giugno.
Piccolo commento: non si vuole certo qui incitare al consumo di alcolici ed un concerto di Vasco visto da sobri è di gran lunga più bello. Ma non si può nemmeno pensare di vietare ad un ragazzo che va a vedere un concerto (di Vasco o di qualunque altro artista) di bere una birra. La precisazione del prefetto mette una pezza all’ordinanza originale e la accogliamo con soddisfazione. Resta il rammarico per una vicenda antipatica che poteva essere evitata fin dall’inizio.