I “sentieri di libertà” degli Almamediterranea

Gli Almamediterranea festeggiano i loro primi dieci anni di carriera con un album realizzato insieme a tanti ospiti protagonisti della scena indipendente e sposando il progetto di "Libera comunità terapeutica".

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Sentieri di libertà
degli Almamediterranea
(Helikonia)
voto: 7

Gli Almamediterranea festeggiano dieci anni di carriera e lo fanno con un progetto importante, sia dal punto di vista musicale che etico, dal titolo Sentieri di libertà, pubblicato lo scorso 19 maggio.
E’ direttamente la band a raccontare la nascita del progetto: “L’idea di unirci a Libera Comunità Terapeutica nasce durante una manifestazione di quattro giorni fatta di trekking e dibattiti sulla salute mentale insieme ai “guarenti”. Abbiamo registrato in quell’occasione il brano “Sentieri di libertà” (title  track del  cd)  con un coro formato  dai protagonisti di questo progetto. E’  stata per noi un’esperienza unica. Per noi è fondamentale  che i nostri  progetti  e  la  nostra  musica  possano  contribuire  a  sensibilizzare  e  dare  voce  a  tematiche  di cambiamento, di evoluzione culturale e sociale come questo meraviglioso “esperimento” sulle malattie mentali  e  sui  suoi  processi  di  guarigione.  E’  stata  una  magia  che  solo  la  musica  può  regalare; abbiamo  visto quel sentiero appartenerci perché il nostro percorso ha tracciato un’alternanza di sacrifici e soddisfazioni che oggi più che mai vogliamo condividere e dedicare a coloro che ci hanno aiutati a segnarlo.”
Alle 15 tracce che compongono l’album hanno partecipato esponenti di spicco della scena folk e indipendente italiana, come Fry Moneti dei Modena City Ramblers, Luca Morino dei Mau Mau e Alessandro Finazzo della Bandabardò.
Sono due i brani interamente ispirati dall’esperienza con la Libera Comunità terapeutica: la title-track Sentieri di libertà e Taranta del demente.
almamediterranea - sentieri di libertàL’album presenta una forte impronta folk ma l’esperienza a Cuba, dove è stato registrato gran parte del disco, si fa sentire grazie alla contaminazione di diversi generi musicali, come ad esempio nelle sfumature reggae che troviamo in 100 anime, o nel giro di basso tipicamente funky di Cavalieri senza spada, brano dalla forte connotazione politica (noi cavalieri senza spada con la danza / faremo resistenza / sperando che i fucili e le pistole in tutto il mondo / si inceppino all’istante).
Radical chic è il primo singolo estratto ed ironizza sulle tante mode moderne e sull’ipocrisia di chi tende a seguirle senza neanche interrogarsi sul loro significato.
Disobbedisco si scaglia contro i responsabili della crisi mondiale, colpevoli di aver scatenato di fatto una guerra silenziosa, strisciante, non tangibile, ma che ha sulla coscienza già molti morti.
Particolare il connubio tra testo e musica in Thè stasera, che su un andamento di bossanova porge un invito a Dio a bere insieme un thè per raccontargli le brutture di questo mondo e le promesse di amore disattese dai comportamenti degli uomini.
Mon amour è una marcetta dedicata ad un’amante nell’attesa del suo ritorno, con citazioni de La signora delle camelie di Dumas e La donna è mobile dal Rigoletto di Verdi, mentre Libera strizza l’occhio al flamenco e ai ritmi gitani.
Chiudono l’album Querida, brano quasi interamente in spagnolo che ricorda le sonorità degli Inti Illimani ed una versione alternativa di Disobbedisco.
Un disco intenso e dalle forti tematiche sociali, come sempre nei lavori della band, con un fine importante come quello di sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca e lo sviluppo delle terapie alternative nel campo della medicina psichiatrica, in collaborazione con Libera Comunità Terapeutica.

Tracklist:
1. Sentieri di libertà
2. Llegarè
3. 100 anime
4. Musica e poesia
5. Cavalieri senza spada
6. Radical chic
7. Disobbedisco
8. Taranta del demente
9. Mai mai mai
10. Thè stasera
11. Mon amour
12. Canzone qualunquista
13. Libera
14. Querida
15. Disobbedisco 2

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