Chi è nato negli anni ’80 è obbligatoriamente cresciuto a pane e 883: non era possibile il contrario, data l’influenza totale che hanno avuto il duo Pezzali-Repetto sulla cultura degli anni ’90, sfornando una hit dopo l’altra e dischi che, piaccia o meno agli snob, hanno segnato la storia della musica pop italiana.
Chi scrive ovviamente non fa eccezione, e ad 8 anni la prima cara vecchia musicassetta originale che mi feci comprare a tutti i costi fu quella di Hanno ucciso l’uomo ragno. Come anche il primo concerto visto senza genitori fu nel 2000: al PalaEur di Roma andava in scena il Grazie mille tour.
Oggi Pezzali, dopo oltre 20 anni di carriera, pubblica Astronave Max e consolida una credibilità artistica da solista ottenuta con impegno e difficoltà, contro una sorta di ostilità da parte di chi lo voleva per sempre legato al marchio 883 e lo tacciava di non essere in grado di scrivere canzoni mature e di non poter continuare a fare l’adolescente a quasi 50 anni.
Seguendo questo link potete leggere un’approfondita recensione track by track dell’album, mentre qui sotto potete godervi una lunga intervista con Max fatta nei giorni scorsi al centro commerciale Nave de vero di Marghera (VE) prima di uno dei numerosi instore che hanno seguito la pubblicazione dell’album.
E proprio dall’astro-nave (di vetro) che ci ha ospitati parte la nostra chiacchierata, toccando gli argomenti e le tematiche dell’album, passando per la tecnologia e l’uso improprio che tante persone fanno dei social, fino ad arrivare a qualche anticipazione sul tour nei palazzetti che partità in autunno (qui tutte le info).
Buona visione!
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