È un pomeriggio di sole, la campana rintocca più volte la stessa nota, scosto la tenda della nostra camera: i larici proiettano un’ombra quieta sul falsopiano.

Mi volto e ti dico:

–  Come molti altri, non credeva alla vita oltre la vita. Credeva alla materia. Cosa sarà ora?

Starà forse vagando in una dimensione indefinibile urlando senza voce che sì, allora era proprio vero, incredibile, inspiegabile ma vero, che dopo la vita esiste altro?

Oppure, secondo le sue stesse previsioni sarà stata semplicemente cancellata da un nulla assoluto in cui il prima e il dopo non hanno più alcuna ragione, perché con la materia ha termine ogni cosa e ogni significato.

La sua vita, amore mio, la sua resistenza, tutte le ricerche compiute, i viaggi, le sofferenze e le gioie, tutte cose non già dimenticate, ma semplicemente, totalmente, per sempre finite? Sarà così?

La tua voce fioca nella spossatezza estiva mi raggiunge:

– Niente di lei è finito per chi le ha creduto, per chi l’ha amata e ascoltata: per quelli la sua voce resterà. Almeno per il tempo in cui essi saranno in grado di pensare.

Pensare è una dimensione diversa dal credere.

– Deve essere così, ma voglio dirtelo. Pensare è il trionfo glorioso della chimica che ci sottende.

È un fatto fisico, materiale. I pensieri sono cosa concreta più di quanto siamo disposti a credere. Sono acque infinitesimali che ci muovono. Ci distinguono da tutto il resto, ma come il resto sono anch’essi materia, sublimata, ma pur sempre materia.

Mi guardi dolente, solo i tuoi occhi accennano a un sorriso, perché si stringono, lucendo. Poi dico, nel sole maturo che ti raggiunge insieme a me con un’ala fino al letto:

– Credere invece attiene all’affidamento, al lasciarsi andare, abbandonarsi senza scopo e senza meta.

Accontentarsi di non aver mai risultato certo, che non sia quello di continuare a credere di poter credere.

gianCarlo onoratoMusicista, scrittore e pittore fuori dagli schemi, ex leader di Underground Life. Ha pubblicato i dischi: Il velluto interiore (1996), io sono l’angelo (1998), falene (2004), sangue bianco (2010, Premio Giacosa), ExLive (2014) con Cristiano Godano, quantum (2017), “quantum Edizione Extra” (2018), ha curato la co-direzione artistica del Tributo a Luigi Tenco come fiori in mare Vol. I (2001) e Vol. II, in “Sulle labbra di un altro” (2011), ed i libri: Filosofia dell’Aria (1988), L’Officina dei Gemiti (1992), L'ubbidiente giovinezza (1999), Il più dolce delitto (2007), “ex-semi di musica vivifica” (2013), La formazione dello scrittore” (2015). Ideatore del Seminario del Verbo Musicato, ha centinaia di concerti alle spalle e un disco, un tour e un nuovo romanzo nel prossimo futuro. giancarloonorato.it

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