Everest
di Baltasar Kormákur
con Josh Brolin, Jason Clarke, Jake Gyllehaal, John Hawkes, Robin Wright, Emily Watson.
Voto 6
Viene da Aria sottile di Jon Krakauer la storia di Everest, ovvero la storia di una delle più nefaste accoppiate mai viste tra alpinismo di marketing (portare sul tetto del mondo persone entusiaste o disposte a pagare bene ma non fisicamente o tecnicamente preparate), scherzi tragici del destino e affollamento dell’unico sentiero utile per salire o scendere in piena zona della morte. La storia è ben girata ma chissà perché più gelida della temperatura in cima. Abbiamo le guide capaci di portare chiunque a 8848 metri, il vitalista che nasconde la paura di invecchiare, quello che tiene duro sorretto solo dalla passione, il vento che ti scarnifica, il riverbero che ti acceca, il gelo che ti uccide, le forze che mollano, i satellitari che cedono, le bombole scariche, un bebé in arrivo e malesseri da esibizionismo. Gli effetti speciali sono buoni, montagne più basse fanno da eccellenti controfigure all’Himalaya, il cast è di ricchi e famosi, eppure, ahimè, manca l’ossigeno: la montagna ha partorito una collina. Vabbé, capita. E comunque lo spettacolo riempie gli occhi.
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