Il “Reset” dei nuovi Ifsounds

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Reset
di Ifsounds
(Melodic Revolution Records)
Voto: 7


C’era una volta una band italiana chiamata”If”. Una  band che aveva iniziato suonando sia pezzi propri che cover, tutto rigorosamente progressive rock e che, una volta spiccato il volo professionalmente, aveva infilato cinque album in lingua inglese facendosi prima notare poi seguire a livello internazionale e cambiando nel 2009 il nome in “Ifsounds”. Dopo il quinto album, in seguito a varie vicissitudini che ora non staremo qui a raccontare, la band si disfava come sovente accade, lasciando i due titolari e fondatori del progetto, Claudio Lapenna e Dario Lastella, alle prese con una rifondazione quantomeno problematica. In un breve lasso di tempo, la line-up dei nuovi ifsounds viene completata prima dal cantante Pierluca De Liberato, poi dal batterista e produttore Gianni Manariti (Ottovolante) e dal bassista Fabio De Libertis.

Ifsounds2Il prodotto finale di questo riassemblamento porta a un cambio di sound -non proprio radicale- in direzione del classic rock anni ’70, hard senza essere heavy, in alcune circostanze quasi lisergico e con quel tocco prog che non stona e, anzi, in alcuni casi arricchisce il brano. Inoltre -operazione quantomai coraggiosa- la band fa uscire questo “Reset” tanto in lingua italiana che in lingua inglese, e bisogna dire che le canzoni “tengono”, tanto nella versione albionica che in quella nostrana, pur con tutti i limiti che una lingua neolatina può avere rispetto a quella anglosassone per questioni di sillabe tronche e sdrucciole e conseguenti problemi di metrica, ritmica e cantabilità. Senza voler per forza nominare canzone per canzone, il disco in generale è più che godibile e spesso divertente. Ben registrato, ben prodotto, ben suonato e con alcune soluzioni musicali degne d’essere ricordate, che lascio a chi lo ascolterà l’onore di scoprire, ascolto dopo ascolto.

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