Il perfezionista

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Esce oggi in tutto il mondo “The Ties That Bind – The River Collection”, il sontuoso box con 4 cd, 3 dvd, 52 canzoni, un concerto strepitoso e un documentario memorabile, che costituisce – forse – il più bel regalo di Natale per i fans del Boss. Forse…  Avevamo dato la notizia dell’uscita di questo cofanetto proprio in questa area lo scorso 17 ottobre sottolineando il grandissimo lavoro di recupero fatto dallo staff di Springsteen per mettere insieme tutti i pezzi e realizzarlo. Dopo averlo sottoposto – ovviamente – alla visione del Boss senza la cui approvazione non si può fare nulla.

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Che Bruce fosse un perfezionista lo abbiamo sempre saputo, ma che questa sua ricerca della perfezione fosse quasi una fobia lo ha rivelato anche Steve Van Zandt, amico fraterno di Bruce e produttore – tra l’altro – di “The River”. In un’intervista realizzata un paio di settimane fa a Roma dove lo storico chitarrista della E Street Band si trovava in veste di Presidente della Giuria del Fiction Film Festival, questi ha raccontato della maniacalità con cui Bruce compone: “In genere per un album – ha detto Steve – si fanno 20 canzoni, Bruce per ‘The River’ ne ha fatte 50!“.

Ed ecco dunque spiegato il motivo alla base della realizzazione di questo box, che ripetiamo, costituisce un regalo enorme per chi ama il Boss. Il materiale eccedente, o comunque messo da parte, è stato recuperato oggi, dopo 35 anni,  ed è andato a formare un’opera a sé che approfondisce non solo un album (peraltro importantissimo nella discografia springsteeniana e rock in generale), ma anche un periodo storico ben definito, quello appunto tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Ascoltare i pezzi di questi 4 cd, guardare il concerto di Tempe, vedere e sentire l’intervista a Bruce è come fare un salto nel passato ed entrare nella sua testa, e questo ci fa capire innanzitutto il periodo storico in cui il disco è stato scritto, quindi la genesi di quell’album lì, e poi anche la concezione e l’approccio che Springsteen ha della e alla musica. Ci risulta quindi più chiaro perché abbia fatto determinate scelte stilistiche e non soltanto a livello musicale, ma anche in termini lirici, e capiamo meglio anche la sua evoluzione come personaggio pubblico, le sue prese di coscienza, le sue scelte di campo che arriveranno in seguito.  E’ lo stesso Springsteen a raccontarsi e a raccontare nel documentario girato da Thom Zimny  la sua ricerca della perfezione, quella che lo porta a comporre appunto 50 brani per un solo album, quella che gli fa ponderare ogni singola parola che mette in ogni brano, quella che lo porta a una selezione accuratissima in ogni disco, quella che mette meticolosamente in ogni concerto, e lo fa alternando le parole alle canzoni cantate in versione chitarra e armonica.

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Ecco, Springsteen è così. Perfezionista ai limiti del maniacale, ma proprio per questo lui è il Boss e gli altri no, e proprio per questo può permettersi di pubblicare un box con materiale di 35 anni fa, che oltre ad essere un meraviglioso regalo di Natale (ormai ci siamo…), è anche l’anticipazione di un nuovo album di inediti con conseguente tour (ormai ci siamo…)

Stay tuned!

Patrizia De Rossi è nata a Roma dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Laureata in Letteratura Nord-Americana con la tesi La Poesia di Bruce Springsteen, nel 2014 ha pubblicato Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (Imprimatur Editore), un libro sulle figure femminili nelle canzoni del Boss. Ha lavorato a Rai Stereo Notte, Radio M100, Radio Città Futura, Enel Radio. Tra i libri pubblicati “Ben Harper, Arriverà una luce” (Nuovi Equilibri, 2005, scritto in collaborazione con Ermanno Labianca), ”Gianna Nannini, Fiore di Ninfea” (Arcana), ”Autostop Generation" (Ultra Edizioni) e ben tre su Luciano Ligabue: “Certe notti sogno Elvis” (Giorgio Lucas Editore, 1995), “Quante cose che non sai di me – Le 7 anime di Ligabue” (Arcana, 2011) e il nuovissimo “ReStart” (Diarkos) uscito l’11 maggio 2020 in occasione del trentennale dell’uscita del primo omonimo album di Ligabue e di una carriera assolutamente straordinaria. Dal 2006 è direttore responsabile di Hitmania Magazine, periodico di musica spettacolo e culture giovanili.

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