Se vi resta ancora qualche regalo da fare, questo E se la vita fosse una jam session? (Rizzoli) potrebbe essere una buona idea. Nelle sue pagine Renzo Arbore si racconta per la prima volta in prima persona. Il sottotitolo aiuta a capire i contenuti: Fatti e misfatti di quello della notte. Lo showman foggiano, con il supporto di Lorenza Foschini, narra un gran numero di aneddoti legati alla sua vita. Una vita straordinaria che per molti aspetti coincide con la storia della radio (con i retroscena di programmi fondamentali come Bandiera gialla e Alto gradimento) e della televisione (L’altra domenica, Quelli della notte, Indietro tutta, etc.). Ovviamente si parla molto di musica, spaziando dal jazz al beat al pop, con retroscena davvero gustosi. Ne cito uno per tutti: quella volta che Battisti & Mogol andarono a casa sua per fargli sentire un nuovo 45 giri: loro puntavano tutto su Dieci ragazze, lui chiese di ascoltare anche il retro, che era Acqua azzurra acqua chiara… «Voi siete matti, è questa la canzone giusta», disse risoluto. Come è andata a finire è noto!
Il libro non costa poco (35 euro), ma c’è un motivo: sono 314 pagine di carta patinata con moltissime foto a colori. Molti i documenti inediti, che ritraggono Arbore con un numero incredibile di personaggi (da Roberto Murolo ad Aretha Franklin, da Massimo Troisi a Gigi Proietti e decine di altri), ma le foto più divertenti riguardano memorabilia: gadget improbabili, tazze, statuette, strumenti musicale. La sua casa infatti è una sorta di museo del kitsch ed è piena di oggetti collezionati durante una carriera lunga cinquant’anni.
Insomma, una lettura agile e divertente, arricchita da parecchie immagini, che offre uno spaccato di un’epoca non troppo lontana nel tempo, ma che non tornerà mai più. A pagina 80 c’è un capitoletto, forse non tra i più importanti, ma che rende benissimo questa idea. Si intitola Vicini di casa e racconta di quando, negli anni Sessanta, Arbore andò ad abitare in una palazzina in via Castiglione del Lago, quartiere Fleming, Roma Nord. Ebbene, nella stessa palazzina abitavano i Primitives; il direttore della Ricordi Alberto Durante; un erede di Guttuso; il proprietario del Titan Club (diretto concorrente del Piper) Massimo Bernardi, che spesso ospitava Edwige Fenech; Laura Antonelli; Shel Shapiro dei Rokes; Franco Califano e Mita Medici… Ve la immaginate la riunione condiminiale?