Vent’anni fa, era il 24 gennaio 1996, usciva Nessun pericolo… per te. Un disco spartiacque nella carriera di Vasco, due anni dopo sarebbero arrivati Canzoni per me ed il concerto di Imola e nulla sarebbe stato più come prima. Un disco che all’epoca fece molto discutere i fan, divisi tra chi lo considerava un capolavoro e chi un lavoro meno riuscito di altri.
Tutti però erano d’accordo su una cosa: all’interno c’erano due gioielli, Gli angeli e Sally. Quest’ultima canzone, in particolare, è diventata un classico della produzione di Rossi e più in generale della musica italiana. Vasco ne ha raccontato più volte la genesi, affermando inoltre in più occasioni di considerarla una delle tre canzoni della sua vita.
Una canzone della quale si sa apparentemente tutto, ma che conserva in realtà ancora due piccoli misteri. Il primo riguarda gli autori: nel libretto del cd Sally risulta firmata “Rossi/Rossi“, mentre alla Siae la canzone è accreditata anche a Tullio Ferro per la parte musicale. C’è poi il giallo del ringraziamento: nel libretto del cd si legge infatti la frase “grazie ad Ale per la “sentita” ispirazione di Sally“. Chiesi a Vasco il 26 luglio 2006 a Santa Margherita Ligure, il giorno in cui gli venne consegnato il Premio Pivano, se poteva spiegare questo ringraziamento, ma la risposta fu “non si può dire“. A tutt’oggi, almeno credo, ancora non si sa ufficialmente chi sia questo/a Ale e in cosa consista la “sentita ispirazione“.
Dettagli, ovviamente. L’unica cosa importante è che Vasco abbia scritto questa splendida canzone e l’abbia incisa. Un capolavoro, nient’altro da aggiungere.
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