Skanzonata. Da Petrolini a Caparezza

Il libro di Roberto Manfredi sulla canzone umoristica e satirica italiana. Da Petrolini ai futuristi De Angelis e Marinetti fino a Freak Antoni e Caparezza.

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Un libro straordinario. È quello che Roberto Manfredi ha finalmente deciso di pubblicare. Si intitola Skanzonata (Skira, pagg 250, 16,50 euro). Manfredi è tuttora impegnato come autore televisivo, in Eccezionale veramente, il talent show dei comici su La7, dopo tanto lavoro con Magnolia di Giorgio Gori. Ebbene, questo libro racconta la storia della canzone umoristica e satirica italiana da Petrolini a Caparezza, passando da Rodolfo De Angelis a Ghigo e Skiantos.
Ma andiamo con ordine, iniziando proprio da Petrolini che, morto a soli 52 anni, pare avesse trovato il modo di infilare disarmanti battute anche negli ultimi giorni a letto. All’arrivo del dottore lo sentono esclamare: Meno male così moro guarito. Meno ottimista alla vista del prete: Adesso sì che sono fritto. Petrolini di Fortunello, che resta un punto di riferimento, una canzone in stile rap, ripresa da Giuni Russo che la fece diventare Se fossi più simpatica sarei meno antipatica.
Non potevano mancare i futuristi De Angelis e Marinetti, il primo avrebbe dettato i dogmi del Teatro della Sorpresa, con canzoni apparentemente innocue con titoli come Le presento e raccomando e Sanzionami questo, ma soprattutto Ma cos’è questa crisi?
E siamo nel bel mezzo del fascismo, negli anni ’20, in una Milano che offre spazi per orchestrine jazz. Si fanno notare Pippo Starnazza e più avanti Gorni Kramer e Mario Panzeri, che nel 1939 scrisse Maramao perché sei morto e due anni dopo, con Kramer e Restelli, raddoppia con Pippo non lo sa.
Manfredi mostra di conoscere bene queste storie e si dilunga in aneddoti e dati storiografici, raccogliendo con ordine in capitoli che raggruppano periodi e luoghi diversi, come Napoli. Qui entrano in campo Totò, Nino Taranto, Renato Carosone e Gegé Di Giacomo.
Decine di pagine per arrivare poi al sogno americano e a Fred Buscaglione fino a rivalutare i Brutos, poco apprezzati dalla critica eppure il gruppo ebbe credito oltre i confini partecipando perfino all’Ed Sullivan Show.
La canzone umoristica ben si inserisce nel cabaret e Manfredi lo sa bene e fa visita al Derby Club e al Nebbia Club, locali milanesi dove si esibiscono artisti come Walter Valdi, un maestro indiscusso del Teatro Canzone da cui trarrà giovamento Giorgio Gaber. Attorno a Milano si muove un nucleo di cantanti particolari, da Clem Sacco di Baciami la vena varicosa a Guidone e soprattutto Ghigo, quello di Coccinella, La banana é un frutto di moda e la più ardita Si titubi, tu titubi. Ghigo, che oggi vive sulle colline tra Pavia e Piacenza, è stato un punto di riferimento per la scena milanese di fine anni ’50.
Manfredi esplora più mondi collegabili alla canzone umoristica, interi capitoli vengono dedicati ai Gufi, Dario Fo, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, fino a Benigni, David Riondino, Stefano Rosso e Rino Gaetano.
Un particolare siparietto vede protagonista Freak Antoni per il quale ha scritto un intero libro, Odio il brodo, disponibile in eBook. Ovviamente della partita anche Elio e Le Storie Tese, per concludere il libro con Caparezza, il più nuovo e scatenato esponente della canzone satirica e umoristica.
Prefazione affidata a Allberto Tonti, compagno d’avventura di Manfredi sul palco del Festival di Sanremo 1988, quando presentarono Nella valle dei timbales in compagnia di Mauro Pagani, Franz Di Cioccio e altri bontemponi innamorati della risata.
Nel frattempo Roberto Manfredi, a suo tempo produttore discografico, prosegue l’attività di operatore culturale. Dopo aver gestito lo scorso anno la programmazione di spettacoli del locale Peter Pan situato al Parco Lambro, si appresta a seguire la programmazione del nuovo Opera Rock Café di Claudio Conversi che verrà inaugurato il 21 aprile a Jerago con Orago in via Varesina, tra Milano e Varese.
Per quanto riguarda Skanzonata, Manfredi lo presenterà martedì 19 aprile alle ore 18,30 al Teatro Franco Parenti di Milano.

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