“Ho vissuto decenni di musica. Ora mi è sufficiente chiudere gli occhi per risentire meravigliosi suoni,
rivedere fantastiche immagini, provare profonde emozioni.
Una volta riaperti, mi appare un
arcobaleno psichedelico. Quelli
che vedo sono i colori del rock.”
Chi ha vissuto intensamente gli anni migliori della musica non ricorda le cose peggiori della vita. Sfoglia un album di famiglia privilegiato, dove la più stretta parentela è con meravigliose immagini che lo trasportano tra quelle note che sono state la fondamentale colonna sonora di ogni momento durante quel tratto di vita. Affettivamente, alcune volte dolorosamente, spesso gioiosamente, i lavori dello studio Hipgnosis, i visionari disegni di Roger Dean, le icone del grande Andy Warhol, le fotografie di Robert Mapplethorpe, per citarne alcuni, hanno suscitato emozioni potenti quanto la splendida musica delle quali erano la cornice.
Mentre osservi, mentre ascolti, mentre sogni, la fantasia ti rapisce e ti puoi permettere di essere tutto ciò che desideri essere.
Ora, al cospetto di queste immagini, anche nel silenzio più assoluto, nella mente confluiscono i suoni straordinari a cui si riferiscono. Si rivivono sensazioni particolari di un’epoca forse lontana, ma mai svanita. Sentiamo perfettamente i profumi intensi di quell’era predominata dalla fantasia, dall’esuberanza creativa.
Tutto questo è il motivo per il quale ho fortemente voluto l’esposizione “I Colori del Rock”; perchè, chi ha vissuto con profonda sensibilità queste sensazioni, possa riviverle e, colui che non ne ha avuto l’opportunità, possa conoscerle ed emozionarsi. Lo potrà fare attraverso le opere di pittori, scultori e grafici, che hanno fatto della musica uno dei temi della loro arte.
Per questo spettacolare concerto di immagini, così potenti e colorate, i protagonisti saranno: Mauro Balletti (autore delle principali copertine dei dischi di Mina) Stefano Bressani (con le sue “sculture vestite” fatte di stoffe e intarsi straordinari), Athos Collura (rappresentante del movimento internazionale psichedelico), Andy Fluon (eclettico pittore e fondatore dei Bluvertigo), Matteo Guarnaccia (artista psichedelico e magicamente visionario), Marco Lodola (presente con le sue sculture luminose, famose in tutto il mondo), Carlo Montana (che nella sua “cascina-studio” fonde arte e musica nei suoi straordinari ritratti), Giancarlo Montuschi (con le sue opere fortemente caratterizzate dall’influenza della Pop Art), Francesco Musante (capace di racchiudere in un quadro l’essenza di una fiaba), Franco Ori (che esprime sulla tela il suo incessante bisogno di musica), Pietro Pierbo (che mescola immagini e parole con risultati espressivi di grande effetto), Tom Porta (dal tratto potente e dissacratorio, influenzato dallo scorrere del tempo), Ludmilla Radchenko (con la sua arte urlata dà vita a straordinari collage di vita quotidiana), Eugenio Rattà (studioso della Pop Art, alla quale la sua pittura si ispira profondamente), Ettore Rossi (con una passione per il Jazz e la musica d’autore, che risuona nelle sue icone).
Questa è la più grande orchestra di colori che io potessi desiderare, una sorta di Woodstock, dove ciascun componente è in grado di far rivivere inebrianti momenti attraverso le mille sfumature che il rock, la musica in generale, ha il potere di rendere anche con le sue straodinarie immagini.
Potremo pensare di essere all’incrocio di Haight Ashbury o nel Laurel Canyon, oppure in un jazz club di Manhattan o tra i bluesmen di Bourbon street a New Orleans. Istantanee della magia di Piccadilly o Carnaby street e, forse più facilmente, proviamo ancora ad attraversare Abbey Road, dove tutto non è più come prima, ma il nostro sguardo va oltre senza fretta. Un ritratto di John Lennon suona rivoluzionarie ballate, mentre quello di Jimi Hendrix ha la scossa di un potente tuono elettrico. L’immagine di Dylan ci racconta il nostro passaggio nella storia che cambia e quella dei Pink Floyd ci trasporta oltre la barriera ed oltre lo spazio. Il fascino dei colori, delle luci ci proiettano attraverso sognanti motivi psichedelici in un’altra dimensione. Quando la musica è finita, come sosteneva Jim Morrison, spegnete la luce.
When the music is over, turn out the lights … turn out the lights
Vi aspetto …