Gear Fit2 e Gear IconX. Nuovi wereable in marcia.

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La passione per gli indossabili dedicati al fitness “corre” e coinvolge anche Samsung che presenta due nuovi “wereable”: Gear Fit2 e Gear IconX, entrambi progettati per l’attività sportiva e il benessere fisico. Gear Fit2, nuova versione del primo bracciale Gear e IconX, innovativi auricolari senza fili, offrono funzioni avanzate e una tecnologia di precisione per il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni durante lo svolgimento degli esercizi e anche un lettore musicale “stand-alone”. Entrambi forniscono feedback immediati e sono ottimizzati per vari livelli di attività fisica: allenamento, maratona o semplice passeggiata. Il “braccialetto” Gear Fit 2 è dotato di GPS e ha un display da 1,5 pollici con risoluzione di 216 x 432. Completano la dotazione: processore duad-core da 1 GHz, 512MB di RAM, 4GB di memoria integrata, rilevatore di battito cardiaco, batteria da 200 mAh e resistenza all’acqua e alla polvere certificata IP68. Integrato il sistema operativo di Samsung Tizen OS, ma il device è compatibile con Android (4.4 e superiori). Anche i super auricolari Bluetooth IconX possono registrare dati utili dall’attività fisica, dalle calorie bruciate al battito cardiaco, “metabolizandoli” attraverso l’app S Health di Samsung. Includono 4GB di memoria, da usare anche per ascoltare musica durante l’attività fisica. Il minuscolo “case” in cui riporli è anche una “power bank” che permette di ricaricaricare le cuffiette “on the road” quando non sono in uso. I nuovi indossabili sono già disponibili e costano entrambi 229 euro.
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Sono nato a Milano. Negli anni 80, laureato in filosofia, ho iniziato come copywriter all’Ufficio Pubblicità  di Rizzoli Libri.  Negli anni 90 ho collaborato con l’Europeo  - novità tecnologiche - e successivamente con Brava Casa, Anna, Milleidee e Max. All’inizio del nuovo secolo, addetto stampa alla start up che ha creato RCS WEB, ho continuato  a scrivere su Max,  con contributi al mitico spin off tecnologico Max 2.0 ora da collezionisti. Collaborazione proseguita in Gazzetta dello Sport.it.  Dal 2009 al 2012 ho scritto anche sul  mensile filosofico scientifico KOS. Il mio avatar l’ha  scelto mia figlia Irene, con la quale condivido l’idolatria per Bob Dylan, ma che non sopporta la mia passione per le opere di Mozart.

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