Dopo tre anni di lunga attesa, i Kings of Leon ritornano sulle scene con un nuovo album dal titolo WALLS. Il gruppo a conduzione familiare formato da Caleb, Nathan, Jared e Matthew Followill teneva sulle spine i propri fan dal 20013, quando rilasciarono Mechanical Bulls. Diciassette anni di carriera che hanno visto il cambiamento di quattro giovani ragazzi provenienti dal profondo Tennessee, radicati alle loro tradizioni sudiste e ad uno stile di vita poco cittadino, verso un’internazionalità musicale ed artistica sempre nuova. Da uno stile puramente Southern, blues con tratti country, i KoL sono stati in grado di evolversi e trasformarsi in una vera e propria bandiera dell’indie rock, con singoli ultra radiofonici, ma mantenendo sempre un’anima fortemente legata alla propria terra. WALLS è l’apice di questo processo di trasformazione: un disco forse di più facile ascolto rispetto ai precedenti lavori, con dieci tracce che potrebbero essere più o meno tutte grandi tormentoni, ma che nascondono nei testi temi forti come la morte o i problemi personali dei musicisti. WALLS, poi, segna l’inizio della collaborazione dei KoL con il produttore Markus Dravs (già con Arcade Fire, Coldplay e Florence and the Machine) e anche un ritorno alle origini perché è stato registrato a Los Angeles.
Si parte con il singolo che ha anticipato l’album, Waste a Moment, un inno che a tratti ricorda la pluripremiata Sex on Fire e che non permette di trattenere la voce sul ritornello corale. Reverend è probabilmente il pezzo migliore grazie ad un testo struggente ed ad un elemento che ritroveremo in tutte le dieci tracce: la chitarra squillante di Matthew che incanta ad ogni nota. Around the world è un riff giocoso in stile Beach Boys, una canzone che invita al ballo e che, se sentita in radio, obbliga ad alzare il volume. il quarto brano, Find me, ci accompagna nel lato più intimista del gruppo, e in particolare del cantante Caleb Followill, dandoci un senso di irrequietezza e ansia interiore. Il viaggio nei fantasmi di Caleb continua con Over, brano abbastanza particolare per gli standard della band: sei minuti di basso effettato e una ritmica violenta. Muchacho è sicuramente il pezzo che incuriosisce di più, grazie alla sua semplicità esecutiva, e dove troviamo le vere contaminazioni country del gruppo. La dolcezza di Conversation Piece ci guida verso Eyes on You e Wild, due brani che rispecchiano a pieno la voglia del gruppo di produrre musica che faccia emozionare e scaldare il cuore dell’ascoltatore. La titletrack WALLS non ha bisogno di grandi presentazioni, c’è tutto quello che vorremmo sentire in una canzone: arrangiamento delicato, forte impatto emotivo e una prova vocale di alto livello. Con questo lavoro i Kings of Leon hanno lasciato un po’ da parte il loro habitat naturale fatto di rodei e cowboy, per dedicarsi ad un ricerca più intimista e a tratti cupa, ma che merita certamente l’ascolto.
WALLS – Tracklist
1.Waste A Moment
2.Reverend
3.Around The World
4.Find Me
5.Over
6.Muchacho
7.Conversation Piece
8.Eyes On You
9.Wild
10.WALLS