Siete pronti per ascoltare roba davvero tosta, per alcuni magati persino un po’ indigesta? Ecco allora una top 10 sul thrash metal, genere esploso a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ma che continua ad avere moltissimi seguaci in tutto il mondo, in particolare nelle situazioni live.
Subito un chiarimento sul nome, molti lo scrivono erroneamente trash, senza l’acca tra la “t” e la “r”. Il che oltretutto ne travisa il significato, perché “trash” significa “spazzatura, ciarpame, schifezza”; mentre “thrash” vuol dire “battere, percuotere”. Insomma, è chiaro già dal nome che è un genere “rumoroso”, a tratti persino violento.
Il thrash è un lontano parente dell’heavy metal, ma ha preso a prestito anche alcune carwtteristiche dell’hardcore punk. Tra coloro che più hanno influenzato i gruppi thrash ci sono i Judas Piest e i Motörhead capitanati dall’indimenticato Lemmy Kilmister (leggi qui un bel ricordo scritto da Glezos). Ma tra i capostipiti bisogna annoverare anche i Venom e i Black Sabbath, perlomeno quelli di Sympton of the universe. Ma le prime band a codificare le basi del thrash sono stati i Metallica, gli Slayer, gli Anthrax e i Megadeth. Dopo di loro centinaia di band, molte della quali attive ancora oggi, hanno diffuso il verbo, riuscendo a farsi seguire da masse di fan sempre più ampie, capaci di riempire interi stadi.
Ecco la nostra top ten (ovviamente emendabilissima come tutte le short list) sul thrash metal:
As the world burns dei Kreator
Blood of the scribe dei Lamb of God
Disasterpiece degli Slipknot
I am the law degli Anthrax
Legions of the dead dei Testament
Peace sells dei Megadeth
Raining blood degli Slayer
Ratamahatta dei Sepultura
Revelation degli Haunted
The storm dei Witchery