Loving. Il cinema nei dettagli

La vita di una coppia mista nel normale razzismo americano del dopoguerra

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Loving
di Jeff Nichols
con Joel Edgerton, Ruth Negga, Michael Shannon (II), Marton Csokas, Alano Miller.
Voto 7

Loving è un’altra storia vera di razzismo americano sudista anni sessanta. Ed non è il solito film sul razzismo. Racconta di Richard Loving, bianco, muratore, e di sua moglie Mildred, nera, la prima coppia mista che osò sposarsi a Washington ma abitava in Virginia: per cui la Virginia segregazionista li arrestò, li divise, li processò e li condannò o a separarsi o ad andare a vivere altrove. Il film è come il titolo, che dice più cose (il cognome della coppia e l’amarsi) con il massimo di economia, e infatti la narrazione del terribile stile di vita nella Virginia sudista e razzista non ha mai toni accentuati o melodrammatici: persino i rari maltrattamenti sono raffreddati e burocratici, sono “naturali”: tutto è così perché deve essere così, se no Dio non avrebbe diviso le razze nei continenti. Quindi è “normale” e burocratico che ti sveglino di notte e ti mettano in cella perché sei bianco e hai sposato una donna nera, che il tuo avvocato difensore sia un mediatore con i tuoi persecutori, che la comunità nera stessa veda male un matrimonio misto che accende i riflettori e procura noia a tutti, che persino i gruppi per i diritti civili “usino” i protagonisti per farne degli eroi controvoglia. Con il risvolto curioso che dietro l’operato dei diritti civili ci sia Robert Kennedy, ai tempi ministro della giustizia. Ma questo non è un film di razzisti sudati, di linciaggi, di marce per l’integrazione o di avvocati che riscrivono la costituzione. Tutto questo è sullo sfondo, tra le righe, e in questo senso il film, rispetto allo standard del genere, è anomalo: è ossessivo sui particolari degli abiti e delle pettinature che sembrano uscire da sfibrati documentari di un’America anni Cinquanta e Sessanta fatta di camicie sbiadite, jeans risvoltati, scarpe sfondate, vecchie auto truccate (finalmente non lucide!), tagli di capelli coerenti, e tutto incentrato in coerenza con la scelta estetica minimale sulla coppia che in silenzio, nonostante tutto, tira avanti e si ama nella consunta normalità della vita. Living. Dal regista di Take Shelter e di Mud.

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