The Springsteen Ultimate Collection: in vendita in California abiti, chitarre e memorabilia di Bruce

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Mentre le voci di un’eventuale concerto di Bruce per l’inaugurazione dell’Arena Campovolo (nel 2018) rimbalzano dal promoter ai social, dai giornali alle tv (anche se il primo a suonare lì sarà Ligabue), in California vengono messi in vendita una serie di cimeli che farebbero gola a chiunque.

Si tratta della collezione privata di un anonimo Springsteeniano che nel giro di 7 anni ha raccolto una quantità di oggetti impressionante. Al punto da mettere su un suo museo privato e da aver concesso alcuni pezzi alla Rock and Roll Hall of Fame. Più di 300 gli oggetti che compongono la Ultimate Springsteen Collection. Il misterioso collezionista ha iniziato la sua personale raccolta acquistando la decapottabile Chevy Bel Air del 1957 sulla quale Bruce compose “Born to run” e poi ha via via arricchito la collezione comprando oggetti personali di Bruce e memorabilia varie. Oggi l’oscuro fan mette tutto in vendita (Chevrolet esclusa) alla cifra di 7 milioni e mezzo di dollari. Un prezzo colossale ma non disperate perché Gary Zimet, amministratore delegato della Moment in Time, la società che gestisce la vendita della collezione, ha tenuto a precisare che verrà considerata l’ipotesi di vendere alcuni pezzi singolarmente”.

Il giubbetto di pelle indossato da Bruce sulla copertina di Born to Run

Se volete quindi acquistare il giubbotto di pelle indossato da Bruce sulla copertina di Born to Run, potrete fare la vostra richiesta. In vendita anche una Fender Telecaster 50’s Butterscotch autografata da Bruce e da tutta la E Street band, diversi quaderni e bloc-notes con i testi di molte canzoni scritti a mano da Bruce e in particolare un quaderno del 1968 con 18 canzoni. C’è poi una rubrica telefonica dove oltre al numero di Clarence Clemons ci sono altri testi annotati. I fogli scritti a mano con le prime stesure di Rosalita (1971), “Tenth Avenue Freeze-Out” (1974)E ancora varie bozze di “Born to Run” (la canzone), la camicia di flanella indossata sulla copertina di The River, una pagella delle medie (della 8th grade che equivale a una nostra terza media) con voti bassissimi (quasi tutte D e il massimo è A), una patente di guida provvisoria del 1974, una foto del passaporto, il master originale di un brano dei Castiles, una delle prime foto promozionali della stessa band e perfino il documento con cui Bruce venne scartato alla visita di leva che avrebbe dovuto portarlo in Vietnam. In particolare quest’ultimo è un documento assolutamente storico: Springsteen venne classificato come 4-F, ovvero “il soggetto registrato non può prestare il servizio militare nell’esercito Americano perché non idoneo in base ai criteri fisici, mentali e morali richiesti dal MEPS (Military Entrance Processing Station)“.

La rubrica telefonica con il numero di telefono di Clarence Clemons e un primo accenno di “Rosalita” (1971)

Dunque una serie di oggetti curiosi, introvabile e dimenticati perfino dallo stesso artista che quando se li è trovati davanti (alcuni)  nella Rock And Roll Hall of Fame è rimasto senza parole. Ma si sa, i collezionisti sono una razza a parte, ai limiti della follia!

Patrizia De Rossi è nata a Roma dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Laureata in Letteratura Nord-Americana con la tesi La Poesia di Bruce Springsteen, nel 2014 ha pubblicato Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (Imprimatur Editore), un libro sulle figure femminili nelle canzoni del Boss. Ha lavorato a Rai Stereo Notte, Radio M100, Radio Città Futura, Enel Radio. Tra i libri pubblicati “Ben Harper, Arriverà una luce” (Nuovi Equilibri, 2005, scritto in collaborazione con Ermanno Labianca), ”Gianna Nannini, Fiore di Ninfea” (Arcana), ”Autostop Generation" (Ultra Edizioni) e ben tre su Luciano Ligabue: “Certe notti sogno Elvis” (Giorgio Lucas Editore, 1995), “Quante cose che non sai di me – Le 7 anime di Ligabue” (Arcana, 2011) e il nuovissimo “ReStart” (Diarkos) uscito l’11 maggio 2020 in occasione del trentennale dell’uscita del primo omonimo album di Ligabue e di una carriera assolutamente straordinaria. Dal 2006 è direttore responsabile di Hitmania Magazine, periodico di musica spettacolo e culture giovanili.

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