Mal di pietre
di Nicole Garcia
con Marion Cotillard, Louis Garrel, Alex Brendemühl, Brigitte Roüan, Victoire Du Bois.
Voto 7+
Festa del raccolto. Anni Cinquanta, sud della Francia. La giovane figlia dei contadini che danno lavoro ai braccianti spagnoli spintona furiosa un insegnante e poi si perde nella campagna. Esprime la sua rabbia perché lui non la ama. Esprime un’esigenza sessuale. Imbarazzante. La giovane donna ha nervi fragili. E anche coliche renali. Mal della pietra, calcoli. E vuole anche “quella cosa” da Dio… Si decide che per guarirla, come per un animale in calore, ci vorrà un maschio. Si combina un matrimonio con il leader dei lavoranti spagnoli. Sarà un matrimonio di facciata ma le eviterà lo scandalo o il manicomio. Lei non lo ama. Lui forse sì, ma i maschi non devono sdilinquirsi. Se poi hanno perso la guerra di Spagna… Un matrimonio pazzo. Lei ha ancora le coliche, lui la fa curare in un sanatorio lontano, sulle Alpi. Un altro mondo. Nel sanatorio la giovane donna incontra un militare malato gestito dall’attendente orientale. C’è la guerra d’Indocina, la Francia la sta perdendo sul campo, il giovane ufficiale la sta perdendo in sanatorio. La giovane malmaritata e l’ufficiale malato scoprono l’amore. Una passione da togliere il fiato. Poi l’ufficiale sparisce e alla donna resta un figlio. Tutta questa storia è vissuta in flashback dalla donna che molti anni dopo, mentre accompagna in città il marito e il figlio (che suona il pianoforte proprio come lo suonava l’ufficiale) vede la casa a cui scriveva all’ufficiale, che non aveva mai risposto alle sue lettere. E lì scopre che…
Mal di pietre parte come un romanzo ottocentesco a base di bisogni sessuali deviati in malattie psicosomatiche dalla logica che vuole le donnne oggetti ma non soggetti di desiderio: se lo esprimono sono o peccatrici o malate. Strada facendo, seguendo le logiche di quell’immaginario, entra nel territorio dell’amour fou da film di Matarazzo ma sconfina con un guizzo in una storia di fantasmi. Ed è sempre chiaro che sono fantasmi sessuali, anzi, i fantasmi sessuali riguardano anche i maschi, che avevano il potere di mandare le donne a curarsi per strane malattie che stavano tra l’anima, i reni e l’utero, ma gestivano le loro ansie con l’attesa. È una bella storia d’amore a sorpresa: la regista francese riambienta in Provenza la storia italiana di un’autrice sarda, Milena Agus, che viene omaggiata con un tocco finale.
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