Con il recente film reboot dei Power Rangers sembra essersi aperto un vaso di pandora per quanto riguarda la presenza di personaggi gay nei film di fantascienza targati Hollywood. Dopo la Ranger lesbica Trini, anche Star Wars e I Guardiani della Galassia potrebbero introdurre personaggi LGBT, stando alle dichiarazioni del produttore di Star Wars J.J. Abrams e del regista de I Guardiani delle Galassia James Gunn.
Gunn, intervistato da Digital Spy, lascia intendere che l’universo Marvel è popolato da personaggi LGBT esattamente come il mondo reale. Anche le indiscrezioni sul prossimo episodio di Star Wars Gli ultimi Jedi sembrano confermare le voci su una possibile relazione fra Finn e Poe. Già nel 2016 Abrams dichiarò che negare l’esistenza di personaggi omosessuali in quell’universo, significherebbe essere di vedute decisamente ristrette.
Il cinema americano sembra dunque intenzionato a tenere il passo con una società attuale, rispecchiando quella che è una realtà consolidata. I produttori di Hollywood uscirebbero così dal solito stereotipo che relega l’omosessualità a trame dai risvolti esclusivamente drammatici o alle commedie con improbabili macchiette trash.
Un cambio di rotta quindi, per un’industria cinematografica americana che secondo le critiche rappresenterebbe la diversità sessuale, etnica e di genere come l’eccezione rispetto alla norma. Una norma che coinciderebbe troppo spesso con il maschio etero bianco.
Qui si inseriscono anche le accuse di whitewashing, la tendenza nel cinema americano di privilegiare attori bianchi per ruoli che prevedono un’etnia diversa. Non ultime le critiche nei confronti di Ghost in the Shell, tratto dall’anime nipponico, in cui Scarlett Johansson interpreta il personaggio principale.
L’attore comico americano-asiatico Will Choi ha creato delle T-Shirt per richiamare l’attenzione sugli ultimi episodi. La maglietta reca la scritta “Scarlett & Emma & Tilda & Matt“, facendo dei riferimenti espliciti: oltre al film con Scarlett, sono sotto accusa The Great Wall con Matt Damon protagonista di una saga cinese, Aloha con una Emma Stone per metà asiatica e Doctor Strange, tratto dal fumetto della Marvel Comics, con Tilda Swinton che interpreta l’Antico, un personaggio di origini tibetane.
Michelle Ang, l’attrice asiatica della serie Netflix 13 Reasons Why ha aderito a questa protesta simbolica dando inizio ad una sua diffusione virale.
This shirt’s going viral for summing up Hollywood’s whitewashing problem in 4 words. https://t.co/y9EbMSSqJR pic.twitter.com/NclYdSIOLC
— ATTN: (@attn) 10 aprile 2017