Fortunata
di Sergio Castellitto
con Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Edoardo Pesce, Hanna Schygulla
Voto 6-
Fortunata è un titolo ironico. Il film (appena passato a Cannes, sezione Un Certain Regard) una volta si sarebbe detto di scuola naturalista, oggi di televisione a dolori: racconta la vita sfortunata della parrucchiera Jasmine Trinca che, per aprire un negozio tutto suo con un tatuatore bipolare (Borghi) che vive con una madre impazzita (Schygulla), fa le permanenti a domicilio “in nero”, gioca al lotto e prende soldi in prestito da una strozzina cinese. Se non bastasse è agosto, il quartiere romano in cui vive è deprimente, l’umanità rovinosa, la figlia problematica, il marito separato (Pesce) guardia giurata, stalker, stupratore è pronto per la cronaca nera, le amiche sono sboccate e la nostra “madame Bovary delle borgate” (parola di regista) incontra uno psicologo (Accorsi) che in effetti avrebbe bisogno di uno psicologo. Castellitto dà carne alle parole della moglie Margaret Mazzantini e, in qualcosa, questo tour de force gridato, sudato e rigorosamente sempre eccessivo ricorda più le dinamiche di Non ti muovere che quelle di Mamma Roma. Supermelò. Dipende dai gusti.
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Quanto assomiglia a “La parrucchiera”? Curiosa questa aspirazione ad aprire negozi da pettinatrici nel nostro cinema. Io non amo granché gli effetti cinematografici della coppia Mazzantini-Castellitto 🙁