Il 12 novembre 1904 nasce a Parigi Jacques Tourneur, figlio del regista Maurice, uno dei pionieri del cinema francese. Trasferitosi da bambino col padre negli Usa, nel 1919 prende la cittadinanza statunitense e arrivato a Hollywood s’impiega alla MGM tentando poi la carriera di attore. Ritornato in patria recita al fianco di Jean Gabin in un film, ma poi si stabilisce definitivamente a Los Angeles dove diventa uno dei più promettenti registi degli anni Trenta.

Il bacio della pantera, Ho camminato con uno zombi, L’uomo leopardo girati con un bianco e nero folgorante tra il ’42 e il ’43 mettono in luce lo stile di Tourneur caratterizzato da un’atmosfera inquietante e originale che non ha bisogno di effetti speciali, all’epoca molto artigianali.

Abile narratore dello smarrimento e della solitudine dell’uomo contemporaneo, il regista spazia anche in altri generi cinematografici, il noir con il bellissimo Le catene della colpa, 1947 interpretato da Robert Mitchum e Kirk Douglas, la spy story con Il treno ferma a Berlino, 1948, il melodramma sportivo con Il gigante di New York, l’avventuroso con I ribelli dell’Honduras, 1953, La leggenda dell’arciere di fuoco, 1950, protagonista l’atletico Burt Lancaster e il western con I conquistatori, 1950 e Wichita, 1955.

Nel ’57 si trasferisce a Londra per girare La notte del demonio, un piccolo classico dell’horror interpretato da Dana Andrews nei panni di uno scienziato americano che arriva in Inghilterra per partecipare a un convegno sulla stregoneria. Presto comincerà a credere nell’esistenza del demonio…. Negli ultimi anni della sua carriera Jacques Tourneur dovrà accontentarsi di dirigere brutti film, ma avrà la soddisfazione di essere apprezzato da molti critici francesi e dal collega Bertrand Tavenier. Morirà a settantatré anni il 19 dicembre 1977 in Francia a Bergerac. La retrospettiva di Locarno in programma al cinema Rex è un’occasione unica per i cinefili di riscoprire un autore cinematografico capace di indagare sui lati più oscuri dell’essere umano.