“Far far far far away way
People heard him say say
I will find a way way
There will come a day day
Something will be done”
Sono i versi iniziali di Let There Be More Light, la prima traccia di A Saucerful of Secrets, secondo disco dei Pink Floyd. Il leader Syd Barrett ha perso sempre di più le redini e il controllo del gruppo, non è lucido, dà evidenti segni di squilibrio, quasi non riesca a sopportare più il successo che la band sta riscuotendo. Fu così che inizialmente venne aggiunto in formazione come quinto membro David Gilmour, amico e conoscente di Barrett, che aveva fatto parte fino al 1966 dei Jokers Wild (per leggere la storia degli esordi di Gilmour fino al suo arrivo nei Pink Floyd).
Una formazione a cinque che inizialmente venne accettata da Barrett. Ma che ne era del Syd degli inizi, del leader stregone e incantatore? Che ne era della sua vena creativa? La sua forza si era persa, molti concerti furono annullati: Barrett restava immobile davanti al microfono senza cantare. Ora che il gruppo stava diventando un’attività professionale, Syd dava vistosi segni di cedimento e squilibrio e i suoi problemi minarono il lavoro della band, sia in studio sia dal vivo. Si è parlato recentemente di problemi di carattere psichiatrico e psicologico (c’è anche chi ha ipotizzato la sindrome di Asperger), legati probabilmente all’uso di allucinogeni.
La formazione a cinque durò per pochi mesi, fin quando, prima di un concerto, i quattro decisero di non andare a prendere Barrett a casa. Si pensò inizialmente ad un impiego di Barrett come paroliere: Syd avrebbe dovuto scrivere i testi, e al resto avrebbero pensato gli altri quattro. Ma il suo distacco dalla realtà e le nuove difficoltà che si presentarono non aiutarono il resto della band in questo progetto. Ad aprile viene sancito il divorzio ufficiale: Syd Barrett non fa più parte dei Pink Floyd.
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A Saucerful of Secrets venne registrato inizialmente tra agosto e ottobre del 1967, poi tra gennaio e aprile del 1968. Nonostante la poca partecipazione di Barrett, in questo secondo album rimane comunque qualcosa della mente creativa che aveva concepito il primo album: oltre a Jugband Blues, unico brano da lui scritto e cantato, Barrett suona la chitarra in Remember a Day (che avrebbe dovuto far parte del primo album col titolo di Sunshine), in Set the Controls for the Heart of the Sun e Corporal Clegg (questi ultimi due brani vedono la partecipazione di tutti e cinque i Pink Floyd).
Ascoltando il disco si ha come la sensazione di entrare in una fitta giungla, di liane e rami intricati, in cui è difficile trovare un’uscita comoda e sicura. Un album in cui i Pink Floyd rimangono sempre legati alle cornici psichedeliche del primo disco, ma hanno voglia di sperimentare e di testare nuovi e oscuri territori musicali, lasciando all’improvvisazione un ruolo molto importante. Lo vediamo nella lunga suite corale che dà il titolo al disco: 12 minuti intensi, tra frastuoni, fruscii e atmosfere tenebrose.
Il gruppo è ancora in fase di assestamento: l’uscita di Barrett dalla band non ha ancora reso autonomi i Pink Floyd a livello di suono: si sentono ancora legati al loro bagaglio psichedelico. Waters e Wright sono i più attivi nella scrittura dei pezzi. Gilmour, da poco unitosi al gruppo, cerca uno stile più vicino a quello di Barrett. Basterà aspettare solo pochi anni per conoscere le potenzialità della sua chitarra.
- Lato A
- Let There Be More Light – (Roger Waters)
- Remember a Day – (Richard Wright)
- Set the Controls for the Heart of the Sun – (Roger Waters)
- Corporal Clegg – (Roger Waters)
- Lato B
- A Saucerful of Secrets – (Roger Waters, Rick Wright, Nick Mason, David Gilmour)
- See-Saw – (Richard Wright)
- Jugband Blues – (Syd Barrett)
La copertina fu la prima ad essere realizzata da Storm Thorgerson, amico di vecchia data dei Pink Floyd, che nel 1966 aveva fondato lo studio grafico Hipgnosis insieme a Aubrey Powell. I Pink Floyd si rivolsero a Thorgerson nonostante fossero sotto contratto con la EMI per la realizzazione della copertina.
Il risultato è un collage di 13 immagini, tra cui figurano alcuni frammenti del fumetto basato sul fumetto di Dottor Strange, l’immagine di un alchimista, il sole, alcuni pianeti, immagini di ampolle e bottiglie, una ruota con i segni zodiacali, e una piccola foto del gruppo in riva al fiume.
La giungla dei misteri di Saucerful of Secrets ha anche molti brani che sono stati esclusi e non inseriti nel disco: inizialmente infatti avrebbe dovuto essere un doppio album di 14 brani, e molti di questi saranno scartati per essere poi pubblicati successivamente:
Apples and Oranges
Paint Box
Point Me at the Sky
Careful with That Axe, Eugene
It Would Be So Nice
Julia Dream
Vegetable Man
Scream Thy Last Scream
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Per approfondire l’universo Pink Floyd vi consigliamo due ottimi testi: Pink Floyd: lo scrigno dei segreti di Nicholas Schaaffner e Pink Floyd. Storia e segreti del collettivo The Lunatics.