Fred De Palma: hangover e love. E ora che succede?

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«Hanglover è un gioco di parole tra hangover e lover. Penso a questo disco come a una festa. Finita la festa, il giorno successivo devo ricordare cos’ho fatto» A parlare è Fred De Palma, di cui da qualche giorno ascoltiamo Ora che («Ora cosa succederà? È una delle canzoni del disco a cui tengo di più»), primo singolo estratto dal suo nuovo album, Hanglover, in uscita il 15 settembre. «Vengo da un bel periodo. Ho smesso di scrivere canzoni per alcuni mesi perché avevo voglia di vita. Mi è servito per uscire dal “vortice” di tutto il resto. E quello che ho vissuto l’ho raccolto in questo album. Lover è anche perché sono amante di tutto ciò che faccio».
Un album che sarebbe dovuto uscire a maggio, ma che è arrivato con qualche mese di ritardo: «Volevo aggiungere altri pezzi, soprattutto i duetti. È un disco “sperimentale” in cui componevo i testi, li imparavo a memoria e poi andavo a rapparli». Una tecnica resa possibile dai tanti anni di freestyle: «Vengo da lì. A volte nei locali gareggiavo con rapper molto meno bravi di me, eppure il pubblico sembrava preferire loro. È stato in quelle occasioni che ho capito di non dover ascoltare troppo il parere della gente». Forse è per questo che Fred De Palma preferisce tenere ben distinte le due facce “personaggio” e “persona”: «Nelle mie canzoni racconto il disagio del successo e del sentirsi fuori luogo. Faccio un po’ di tutto e quindi credo che il mio pubblico sia un po’ “spaesato”. A volte ho temuto che il personaggio potesse prendere il sopravvento sulla persona, però per fortuna sono sempre riuscito a mediare. Quando sono sul palco, indosso i panni dell’attore».
Una doppia identità rivelata anche dalla copertina del singolo: «C’è un cuore di porcellana, fragile, attraversato da vene d’oro, di valore. Questo connubio mi piaceva molto”.
Infine, due parole sui talent: «Non ci andrei mai come concorrente, per un autore lo trovo degradante. Vieni messo subito sotto i riflettori, senza un minimo di gavetta, quindi è impossibile costruirsi un proprio percorso artistico. Come interprete è diverso, e lo dimostra un grande artista come Marco Mengoni, senza il quale la musica italiana avrebbe perso molto. Se mi proponessero un ruolo da giudice, invece, accetterei: cercherei di far emergere la personalità dei ragazzi».

Le date dell’instare tour:
15 settembre Torino, Feltrinelli (h.15) e Genova, Mondadori (h. 18.30)
16 settembre Varese, Mondadori (h. 15) e Milano, Mondadori Duomo (h. 18)
17 settembre Brescia, Mondadori (h. 15) e Verona, Feltrinelli (h. 18.30)
18 settembre Firenze, Galleria del disco (h. 15) e Lucca, Sky Stone (h. 18.30)
19 settembre Bologna, Mondadori (h. 15) e Padova, Mondadori (h. 18.30)
20 settembre Latina, Feltrinelli (h. 15) e Roma, Discoteca Laziale (h. 18)
21 settembre Salerno, Feltrinelli (h. 15) e Napoli, Feltrinelli (h. 18.30)
22 settembre Bari, Feltrinelli (h. 15) e Lecce, Feltrinelli (h. 18.30)
23 settembre Rozzano (MI), Media World

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