Danza con me. Roberto Bolle mattatore su Rai 1 a Capodanno

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Roberto Bolle

Danza con me, il programma di Rai 1 che ha per protagonista Roberto Bolle, sarà davvero un bel modo per iniziare televisivamente l’anno nuovo: andrà in onda in prima serata il 1° gennaio e assieme all’“Étoile dei due mondi” ci saranno ospiti come Sting, Tiziano Ferro, Fabri Fibra, Virginia Raffaele, Marco D’Amore, Pif, Miriam Leone e Geppi Cucciari. Insomma, un modo per fare un ulteriore passo verso quella che per Roberto Bolle è diventata quasi una missione: allargare la platea che segue la danza, regalando a quest’arte un respiro quasi pop, nel senso più nobile del termine.
«Sicuramente», dice Roberto, «questa è una delle esperienze più esaltanti della mia carriera. Qualcosa che resta. Declinare la danza in maniera pop è una grande cosa».
Così, dopo il successo di La mia danza libera, lo show andato in onda un anno fa sempre su Rai 1, Bolle ha deciso di replicare, questa volta mettendosi ancora più in gioco e assumendo – oltre a quello di protagonista assoluto, ovviamente – anche i ruoli di direttore artistico e co-autore.
Per le parti di danza, anche quest’anno Roberto Bolle ha scelto di proporre al pubblico un’accurata scelta di brani tratti dal repertorio classico, neoclassico e contemporaneo che include coreografie di Roland Petit, Rudolf Nureyev e Mauro Bigonzetti alternate a creazioni inedite. Per interpretarli, ha chiamato ad esibirsi accanto a sé stelle del balletto di fama internazionale, come le bellissime Polina Semionova, Melissa Hamilton (con Bolle nella foto sotto) e l’étoile di Parigi Léonore Baulac.

Roberto Bolle
Roberto Bolle con Melissa Hamilton

Ma grande spazio occupano in questa edizione i talenti italiani come i Primi Ballerini del Teatro alla Scala di Milano, Nicoletta Manni e Claudio Coviello, oltre a Timofej Andrijashenko, Nicola Del Freo, Gioacchino Starace, Marco Agostino, Christian Fagetti, Matteo Gavazzi, Andreas Lochmann, Fabio Saglibene, Mattia Semperboni e Vittoria Valerio. Ci sono infine le giovanissime allieve dell’Accademia della Scala.

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Uno spazio particolare, Bolle ha voluto dedicarlo alla bellissima storia di Ahmad Joudeh, giovane ballerino siriano, perseguitato dall’Isis e contrastato dalla famiglia, che ha trovato nella danza la forza di affrontare ogni minaccia, diventando simbolo universale del valore salvifico dell’arte.
«Ahmad», racconta Roberto, «l’ho conosciuto ad Amsterdam un anno fa. Mi raccontò la sua storia dicendo che ero il suo idolo. È stato un incontro davvero emozionante. Si parla spesso del potere salvifico della danza: lui ne è l’esempio perfetto, metaforicamente ed empiricamente. Pensare di aver avuto un ruolo nella sua vita, di averlo in qualche modo aiutato a resistere senza neanche saperlo, mi riempie di gioia e getta una luce nuova sul mio approccio alla danza».
In Danza con me, Ahmad coronerà il suo sogno di ballare per la prima volta con Roberto Bolle. A suggellare questo incontro, l’eccezionale presenza di un grande artista come Sting. Ahmad e Roberto si esibiranno accompagnati live dal musicista inglese, sulle note di Inshallah, la canzone che scrisse nel 2016, diventata manifesto del dramma dei profughi.
Ma gli incontri straordinari non si esauriscono qui: Bolle danzerà sulle note di uno dei più grani successi di Tiziano Ferro, a proposito del quale dice: «Le sue canzoni sono sempre storie bellissime, intense, che ben si prestano ad essere messe in danza. Sono felice di esserci riuscito, finalmente. Parlando ci siamo resi conto di quanti elementi ci accomunano nel nostro percorso: la passione precoce per la musica e per la danza, la timidezza, quanto le nostre arti hanno saputo trasformarci e plasmarci anche umanamente. Un incontro il nostro davvero emozionante».

Roberto Bolle
Roberto Bolle con Tiziano Ferro

Poi c’è Fabri Fibra che, oltre ad esibirsi, introdurrà l’incontro tra Bolle e il “re del jookin”, una delle discipline più spettacolari della street dance: il ballerino americano Lil Buck, alla sua prima esibizione in Italia. Dopo aver visionato una parte di questo “numero”, posso dire che è davvero fantastico.
Dice Bolle: «Quando l’ho visto ballare per la prima volta sono rimasto letteralmente affascinato dalla qualità del suo movimento. La sua interpretazione de La Morte del Cigno è incredibile, commovente e spettacolare insieme. Ho subito pensato che volevo duettare con lui, mettere la danza classica accanto al jookin, avvicinare per qualche minuto due mondi tanto distanti».
Invece a proposito di colui che si è prestato a fare da trait d’union, spiega: «Era un po’ di tempo che accarezzavo l’idea di fare qualcosa con Fabri. Quello che mi interessava di più della sua musica era la difesa dell’impegno, l’idea che gli obiettivi si raggiungono con il lavoro, con la dedizione, valorizzando con lo studio, le proprie capacità in ogni campo. Ci ho trovato molto in comune con il mio mondo, anche se ad un primo sguardo veniamo da universi diametralmente opposti. L’incontro con lui è stato bellissimo. Ci siamo capiti subito. Ci siamo divertiti. Spero sia un primo tassello di collaborazioni future».
Ma gli incroci più o meno inaspettati non finiscono qui: ci sarà Virginia Raffaele, che “travolgerà” letteralmente il Teatro alla Scala con la sua comicità, grazie alla complicità, più o meno volontaria, dello stesso Roberto. Ci sono pure Geppi Cucciari, la bellisima Miriam Leone Pif, nei panni inediti di “esperto di danza”.
A tenere le fila del programma, c’è un “traghettatore” inaspettato, che in realtà vanta una insospettabile passione per la danza e gli studi classici: Marco D’Amore. Affabulatore, performer, ballerino alla bisogna, attore e showman, il co-protagonista della serie Gomorra forma con Roberto “una strana coppia” dai risvolti sorprendenti.
Dice Roberto: «È nata tra di noi una grande amicizia. Marco riesce a passare da un registro all’altro con una facilità che mi sorprende ogni volta. Non c’è nulla che non sappia fare: recita, racconta, intervista, balla, sa far ridere, riesce a commuovere. In Danza con Me ha saputo interpretare con la voce quello che la mia danza dice con il movimento. Ho solo un cruccio: non sono riuscito a convincerlo che, se voglio, so interpretare il cattivo meglio di lui».
Insomma, gli ingredienti per una serata televisiva che sia al tempo stesso divertente e di alto livello artistico ci sono tutti. Un appuntamento imperdibile che apre il 2018 sotto i migliori auspici per gli appassionati di danza, ma anche per chi non ha idea di cosa sia un “arabesque” e abbia voglia di assistere a uno show spettacolare nel senso migliore del termine.

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