Che si balla nelle disco italiane a Capodanno 2018?
Tanti ex protagonisti della scena vogliono convincerci che ci sia un certo revival delle sonorità anni ’90. In realtà, a parte il fenomeno revival del Deejay Time, che fa ballare il Palazzo dei Congressi a Roma, ed il mito Gigi D’Agostino, che sarà come sempre alle Rotonde di Garlasco, la musica che i ragazzi ballano è decisamente attuale. Chi ballava negli anni ’90 in discoteca oggi di notte sta a casa con la famiglia.
La tendenza musicale del momento è solo una, un sound che all’estero chiamano urban e mette insieme pop, reggaeton, hip hop ed r’n’b. Uno dei party in maggiore ascesa in quest’ambito è senz’altro Vida Loca, che durante le feste di fine anno fa scatenare una quantità impressionante di città, con party che sono anche show potenti dal punto di vista visivo e di intrattenimento. Per Capodanno la crew si divide tra Riccione (Peter Pan) e Bari (Demodé a Modugno).
L’EDM da saltare, quella di dj come VINAI o Martin Garrix prima maniera, quello di “Animals”, funziona ancora, ma quasi soltanto nei festival internazionali. Oggi lo stesso Garrix, invece che spingere troppo sul ritmo, opta per un sound più melodico e realizza canzoni con popstar come Dua Lipa.
Più in generale, nei locali, la cassa dritta, quella in quattro quarti, resta ormai patrimonio esclusivo della scena elettronica, che è in forte crescita… anche se la techno sembra restare underground, anche quando è il genere dominante di super festival di Capodanno a Roma, Cosmo e Amore. In questi eventi, accanto a superstar e miti del mixer, si esibiscono ormai anche tanti nuovi talenti. Tra essi, si segnala Red Line, giovane artista che ha appena pubblicato un intero album elettronico, “Red Line”, per l’italiana Petra Beat Records.
Molti gestori e molti dj, nel raccontare una crisi del ballo che è soprattutto nella loro mente e nella loro incapacità di rinnovarsi, per Capodanno 2018 non lavorano e si lamentano su Facebook. Altri invece, capendo che in certi momenti si balla soprattutto altrove, organizzano o partecipano come artisti alle centinaia di eventi che fanno ballare l’Italia fuori dalle discoteche. Ad esempio, il colosso Pugliese Musica e Parole, non apre il suo immenso Cromie a Castellaneta Marina (TA), ma organizza ben undici eventi in giro per Puglia, Calabria e Basilicata.
Anche a Riccione non si balla solo in disco. Anzi. Dopo il successo dei suoi eventi pomeridiani estivi, Samsara Beach sulla sabbia della spiaggia del Marano ha fatto scatenare giovani e famiglie il 26 dicembre e propone un Winter Beach Party anche per il pomeriggio dell’1 gennaio. Per Capodanno invece all’interno del ristorante propone un dinner show esclusivo, Paris in Love, realizzato con Visionair Events, agenzia specializzata in questo tipo di eventi attiva in tutto il mondo.
Un’altra tendenza per i party di Capodanno e non solo è proprio quella di unire, come succedeva fino agli ’70, ballo e cibo di qualità. Alla Fabbrica di Pedavena Lago di Levico (TN) si balla soprattutto reggaeton, ma prima ci si rifocilla con piatti trentini, proposte vegetariane oppure pizze d’autore. Al Lido di Bellagio funziona la sinergia col vicino Silvio Bellagio, uno dei ristoranti di pesce più amati del lago, che spesso collabora a Slow Food. A Vicenza Feel Club e Villa Bonin sono abbastanza diversi tra loro. Feel è una disco esclusiva, la Villa è una struttura immensa in cui per capodanno tra gli altri si esibiscono artisti noti come Rivaz, Thorn e Chiara Giorgianni. In entrambe le strutture però gli eventi, Capodanno compreso, iniziano con una cena curata in ogni singolo dettaglio, perché cucine, piatti e e servizio sono all’altezza di quelli di un vero ristorante.
Chiudiamo con una nota stonata, ovvero i 5.000 euro di soldi pubblici che il Comune di Bologna sborsa a Calcutta per una playlist per il party di Capodanno in Piazza Maggiore. Il cachet comprenderebbe anche qualche attività di promozione sui social, ma mentre scrivo (29 dicembre ore 14:50) sui canali Facebook ed Instagram dell’artista dell’evento non c’è traccia.
Senz’altro Fedez che si esibisce in piazza a Parma ha una cachet molto più alto, ma 5.000 euro di per una playlist, sia pure d’autore, per un evento live sembrano una cifra davvero spropositata. Quante persone può spostare una playlist, sia pure ben fatta, per Capodanno?