Loro 2

Seconda parte della parabola del venditore

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Loro 2

Loro 2
di Paolo Sorrentino
con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen.
Voto 8

La seconda parte di Loro parla un po’ di più di LUI. Per alcuni morde di più perchè mostra la fine del di LUI matrimonio e la curva discendente della parabola, mentre consideravano Loro 1 quasi apologetico perché mostrava LUI al culmine dell’ascesa. In realtà se unite le due parti vedete la parabola di un venditore. Troppo lunga? Peccato che sia spezzata? Considerazione secondaria. Bella l’idea di descrivere un percorso di Potere riducendolo alla sua origine di Mestiere: qui si parla della fase in cui LUI tornò al Governo comprando i voti di 6 senatori, ma la cosa non ci turba più di tanto: invece la notte in cui LUI alza il telefono e vende per finta una casa a una signora a caso per dimostrare a se stesso d’essere ancora un grande e invincibile Venditore di cose (sogni, balle, politica, aziende) fa accapponare la pelle. Siamo al centro del mistero e ne proviamo sconcerto. Chi s’aspettasse alla fine della parabola il disvelamento del Bunga Bunga o il vero volto delle Cene Eleganti, sappia che si troverà di fronte alla variante onirico metafisica di uno stato dell’anima banale e comprimibile del titolo sessual culinario “Giovedì gnocche” e all’apice della perversione di fronte a un gadget: un temperamatite in cui quando si introduce una matita si sodomizza una figurina che si lamenta. Il kitsch è stato ridotto tutto lì, il senso della decadenza è stato affidato a un’immagine semplice e tremenda: l’alito di chi a una certa età porta la dentiera. Tutti i carichi giudiziari sono compressi in un litigio tra moglie e marito. Tutto il Politico è rientrato nel Privato. Intorno, Loro,  i faccendieri, gli stallieri, i fornitori di carne umana o le divinità ulteriori, vanno e vengono a seconda delle fortune politiche. Non cercate di riconoscerli: sono sintesi di tutti i personaggi registrati e archiviati dalle cronache (mondane e/o giudiziarie) e forse sono fantasmi del Divo, della Grande Bellezza, di Youth o di Young Pope. Montati darebbero un unico strano film/danza. Danza di morte.  Alla fine l’unica rivelazione è che LUI, anche con Loro, ma soprattutto senza di Loro, è Solo…
Sorrentino si muove su un piano così personale che è una categoria a sè. Se si smettesse di guardare quanto Berlusconi vero ci sia nel film e si cominciasse a cercare cosa fa di Lui Sorrentino nel film (perché è un film, non un documentario, un pamphlet politico  o una serie di frammenti di telegiornali) forse si scoprirà che la ricerca e lo scavo portano negli stessi territori (e per favore non fate confronti banali…) in cui si è mosso Cattelan con Him, la figura inginocchiata e fuori scala di Hitler in borghese che prega. È Hitler ma è anche altro che deflagra accanto al ricordo. LUI, in Loro, è Silvio Berlusconi,  ma anche altro che deflagra. Gli artisti di solito fanno questo.

Loro 1 è qui

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